Ma non è che Michetti vuole perdere?

Enrico Michetti l’ha fatto di nuovo. Ha ascoltato diligentemente i suoi tre competitor al Campidoglio, poi, quando toccava a lui, anzi qualche minuto prima, ha preso e se n’è andato. Questa volta aveva un appuntamento pregresso – pare all’Atac e si sa che da quelle parti hanno la mania della puntualità – l’altra se ne andò sdegnato per i toni troppo concitati: “No, la rissa no”.

[Questo articolo è stato pubblicato l’8 settembre dall’Huffington Post]

Ma la fuga all’inglese dell’avvocato-cavaliere-professore-speaker radiofonico è solo l’ultima delle sue mirabolanti imprese. Solo ieri pare abbia fatto imbufalire la sua king maker, Giorgia Meloni, per un ritardo alla presentazione delle liste nel quartiere Eur.

Che poi, una volta superato l’annoso problema del traffico, alle domande sulla sua candidata No vax e antisemita (fino a ieri, oggi avrebbe smentito) nella lista civica che in attesa di Bertolaso vede Pippo Franco, il buon Michetti non avrebbe saputo rispondere peggio: “Non riusciamo a rintracciarla”. Insomma, assunto che le priorità sue e della città siano altre, sembra però evidente che dalla ormai celebre “Roma dei Cesari” il tribuno, ormai sotto “tutela politica”, fatichi un po’ a tornare.

Un bel guaio per una coalizione, il centrodestra, che nella capitale avrebbe vinto a mani basse, e sopra di parecchi di punti nei sondaggi, sta facendo proprio di tutto per schiantarsi, se arriva – come dovrebbe – al ballottaggio. Sempre che l’obiettivo, e non serve essere raffinati dietrologi no vax per intuirlo, non fosse proprio andare a sbattere.

Perché d’accordo, Roma che una volta era trampolino per i leader, da un po’ invece è peggio di Kabul, è la tomba degli imperi politici. E governare tra cinghiali, rifiuti, buche e pesci morti, può logorare – Raggi/5 stelle docet – chi aspira a obiettivi nazionali. Se non si voleva vincere, Michetti sembra proprio l’uomo giusto. Però se perdere non è una tragedia, straperdere rischia di tramutarsi in farsa.

 

[Stefano Baldolini, giornalista, è caporedattore di Huffington Post e tra gli autori della trasmissione Rai “Mezz’ora in più”. Quest’articolo è uscito originariamente su HuffPost]

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