Film / Il caleidoscopio dei sentimenti raccontato da Lelouch

“Finalement, storia di una tromba che si innamora di un pianoforte”, del regista francese, è al cinema dal 19 settembre.

Una patinata sfilata di moda, una famiglia allargata, un uomo a disagio che decide di fuggire dalla storia predeterminata: è l’inizio del film in cui Lino Massaro (un insuperabile Kad Merad) è pronto a tutto pur di assecondare quella che, scopriremo, è “la follia dei sentimenti”.
La vicenda inizia con l’affogamento del telefono cellulare e si snoda usando svariate sotto-trame pronte ad emergere nella mente di Lino, ormai uomo in fuga, che chiede e ottiene un passaggio in Normandia (evocata mediante la ricostruzione del drammatico sbarco degli alleati nel 1944) fino a Mont Saint Michel.  Di lì prosegue il viaggio – destinazione ignota – con altri passaggi; al conducente di un furgone, che gli pone domande sull’identità e sulla situazione, chiede: “Lei è un poliziotto?”. In risposta ottiene un: “Quasi. Sono uno psicologo”. Battute apparentemente banali che meritano attenzione in quanto il film è sovversivo, usa un montaggio parzialmente cronologico, in un intreccio tra i piani della realtà e della fantasia, creando un capolavoro ‘caleidoscopico’ in cui ogni spunto viene ribaltato al fotogramma successivo.
Claude Lelouch (classe 1937 e una vita a sua volta spericolata, 7 figli e 4 quattro matrimoni “più le altre”) è maestro del racconto: la sapienza della regia è nella capacità di esprimere il sentimento attraverso l’ambientazione (il ronzio degli insetti che volano nella campagna, in pieno sole); le canzoni dedicate all’amore (“Alla fine…”); le citazioni interne, che fanno parte della struttura del film e non costituiscono un esercizio di stile. Lino è infatti un omaggio all’attore Lino Ventura, che con Lelouch girò due film; la battuta “Un uomo, tante  donne” (riferito al celebre “Un uomo, una donna”) è pronunciata ironicamente in un dialogo tra il protagonista e un avvocato; il film “L’avventura è l’avventura” (sempre di Lelouch) è richiamato costantemente così come la passione per le donne.
Nel viaggio tra l’onirico e il reale del protagonista (per quanto “reale” possa essere un personaggio) troviamo l’amore, declinato nei suoi aspetti; l’autoironia tipica della maturità; i nuovi affetti (una contadina che evoca “I ponti di Madison County”) e soprattutto la musica, la tromba che Lino porta sempre con sé.

Non sta qui svelare altro della trama, lasciando allo spettatore il piacere e la curiosità di scoprirla, passo dopo passo insieme a Lino Massaro, in una tensione crescente.
Il film è per gli appassionati di Lelouch, pronti a dedicare due ore alle emozioni e ai sentimenti, perché, come riporta la sinossi del film: “In un mondo sempre più folle, Lino decide di lasciarsi tutto alle spalle, ma alla fine comprenderà che tutto quello che ci capita è per il nostro bene!”.
Presentato fuori concorso alla mostra del cinema di Venezia ed ora nelle sale italiane.

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