Di padre in figlio: Filippo e Filippino Lippi in mostra a Roma
Il talento del pittore rinascimentale Filippo Lippi (1406 – 1469) e quello di suo figlio, Filippino (1457 – 1504), è il filo conduttore della mostra allestita presso i Musei Capitolini e aperta fino al prossimo 22 settembre.
Il visitatore viene accolto dalla magnificenza di colori della “Madonna con Bambino, Santi e Giovani Carmelitani” (1420) di Filippo Lippi, dipinto in cui Gesù, vestito di una tunica rossa, è raffigurato nell’atto di cogliere una rosa senza spine, simbolo di purezza: qui colpisce la grazia con cui Lippi riesce a coniugare committenza privata e temi religiosi.*Altri due gioielli del Lippi sono dedicati alla Annunciazione della Vergine (provenienti dalla Galleria degli Uffizi) mentre una serie di manoscritti esposti documentano non solo i contatti con Cosimo de’ Medici, ma lo scandalo provocato dal rapimento in convento della giovane Lucrezia Buti e del conseguente matrimonio, da cui nacque Filippino Lippi.
Altri documenti attestano i contatti di Filippino con il Botticelli, presso il quale, dopo la morte del padre, il ragazzo formò il suo stile: risalgono al 1484 i due ‘tondi’ della Annunciazione di cui uno è particolarmente efficace e moderno, quello della “Madonna Annunciata”, il capolavoro di Lippi.
Qui si fondono la sapienza della prospettiva, gli interni raffigurati, le forme sinuose del Botticelli e, su tutto, l’uso personale e vivace del colore colto e declinato in ogni suo contrasto.
La mostra è un omaggio ai due Lippi, i cui lavori sono conservati in varie collezioni in Italia e, nel caso di Filippo, il racconto di un personaggio dalla vita avventurosa, come ci narra Giorgio Vasari (1511 – 1574) nelle sue “Vite” (1550).
Rinascimento a parte, la visita può essere l’occasione per visitare i Musei Capitolini e misurare quanta classicità è rimasta in ciascuno di noi; affacciarsi alla Terrazza Caffarelli o scendere dal Campidoglio lungo la strada ombreggiata da cui ammirare il Foro. Bellezze che tutti ci invidiano.