Una casa sbagliata per il colosso di Costantino
Perché non riportare la statua dov’era l’originale, cioè nella Basilica di Massenzio ai Fori Imperiali? Perché così il Colosso, senza contesto, rischia di diventare un’attrazione da Las Vegas
Dopo l’apertura del meraviglioso allestimento della Forma Urbis, la pianta marmorea di Roma i cui frammenti sono stati ricomposti sotto un pavimento di vetro nel nuovo museo del Celio e la spettacolare anastilosi della basilica Ulpia, che ha rialzato alcune delle colonne della più grande basilica romana progettata da Apollodoro di Damasco e voluta dall’imperatore Traiano, Roma con la sua storia torna protagonista con l’inaugurazione della grande statua di Costantino a Villa Caffarelli.
Questa ricostruzione effettuata sulla base dei resti marmorei originali custoditi ai Musei Capitolini, domina ora gli spazi dove sorgeva il Tempio di Giove capitolino, la cui statua (forse) fece da modello proprio per quella di Costantino.
I collegamenti però finiscono qui, perché la sistemazione originaria era nella grande Basilica di Massenzio ai Fori Imperiali, costruita tra gli anni 306 e 312 dall’imperatore che le dette il nome (fu indicata anche come Basilica Nova) e poi completata con alcune importanti modifiche da Costantino stesso, che sconfisse il suo predecessore nella famosa battaglia di Ponte Milvio, quella del celebre motto In hoc signo vinces, che aprì la strada alla diffusione della religione cristiana nell’impero romano.
Nella profonda abside presente sul lato ovest era sistemata la statua colossale, ricavata da una scultura raffigurante Massenzio, i cui resti – come abbiamo detto – sono esposti nel cortile del Palazzo dei Conservatori in Campidoglio.
E allora, visto che l’abbiamo ricostruito, perché non sistemare l’imperatore dov’era? Nella sua basilica, in un luogo che acquisterebbe ancora più fascino, perché pensato proprio per quello spazio. Non è Marco Aurelio (tra l’altro “salvato” dallo stesso Costantino), che Michelangelo pose come elemento centrale della piazza del Campidoglio da lui riprogettata. Questo è sicuramente un oggetto estraneo, un grande, affascinante, maestoso oggetto estraneo.
Ci saranno code di cittadini e turisti per una statua che senza contesto rischia di diventare un’attrazione da Las Vegas.