La storia italiana di Radio Montecarlo
Abbiamo chiesto a Enzo Mauri, conduttore radiofonico e giornalista, quale è stato il motivo che lo ha spinto a scrivere un libro, appena pubbliato, sui primi vent’anni di Radio Monte Carlo. Il volume utilizza le testimonianze delle voci più famose, come Ettore Andenna, Awanagana, Luisella Berrino, Barbara Marchand, divenute nel tempo per i fan dell’emittente le amiche con cui condividere intere giornate. Frutto di un’accurata opera di ricostruzione storica, il libro risale alle origini della radio, nata durante la Seconda Guerra Mondiale per scopi propagandistici e in seguito marchio consolidato del Principato di Monaco con la nascita negli anni Sessanta del progetto italo francese prodotto da Noel Coutisson.
Fra i motivi che mi hanno incoraggiato a scrivere “ La grande avventura di Radio Monte Carlo”, focalizzato sui primi vent’anni della storica emittente (1966-1986), oltre all’affetto verso la struttura compagna fedele della mia adolescenza, per molti anni unica alternativa alla Rai, c’è la singolarità dell’opera.
Mi spiego: dopo una rapida indagine ho appurato che finora in Italia non era mai stato pubblicato un libro che raccontasse la storia della Radio Monte Carlo italiana; a cercarla, esiste solo la pubblicazione del 2002 a firma del giornalista Jacques Loudot dal titolo “L’aventure Radio Monte-Carlo ou un demi-siècle d’affaires d’Etat(s)”, pubblicata in lingua d’Oltralpe e solo all’estero, dedicata alla consorella francese, tranne qualche breve citazione di quella italiana.
Posso fregiarmi, quindi, dell’insolito quanto piacevole merito d’essere il primo a pubblicare un testo sull’argomento. Inoltre sul web è possibile trovare molte notizie spesso imprecise, che ho provveduto a raffrontare e chiarire con i diretti interessati che hanno contribuito molto volentieri alla stesura del libro. La maggior parte delle voci ancora in vita (molte purtroppo non ci sono più) che ebbero la fortuna di collaborare con la struttura creata dal conduttore radiofonico nonché produttore francese Noel Coutisson, vero genio della radio.
A metà degli anni Sessanta, Coutisson fu incaricato di utilizzare le frequenze in onde medie e corte dismesse dalla Radio Monte Carlo francese, rivolte alle coste italiane e africane con il compito di invogliare il turismo verso il Principato, poi sfruttate per promuovere anche i marchi di sigarette (e non solo) la cui pubblicità era vietata in Italia.
Nacque un’emittente destinata ad entrare nel cuore del pubblico nostrano con punte di dieci, dodici milioni di ascoltatori al giorno.