Roma la verde, passo dopo passo
Imperdibile per gli amanti del trekking urbano, il nuovo libro di Carlo Coronati attraversa la città in 7 tappe e 115 chilometri, pieni zeppi di natura
Il fatto che la presentazione di un libro si svolga in un negozio che vende soprattutto abbigliamento e scarpe per chi ama il trekking e la montagna la dice lunga su che tipo di libro sia quello che viene presentato. Roba per gente che legge, certo, ma soprattutto per gente che cammina.
D’altro canto il negozio in questione sta tra Garbatella e Ostiense, dunque è chiaro che non siamo in montagna, ma a Roma.
Per chi se ne intende gli indizi sono già abbastanza, poiché mettere insieme Roma, trekking e libri conduce dritti a Carlo Coronati, anima delle Edizioni Il Lupo e punto di riferimento indiscusso per le camminate in città – trekking urbani appunto – che organizza ormai da anni, qualche volta in abbinamento a libri suoi o di altri, e qualche volta no. Questo è il terzo, e si chiama Il grande anello verde di Roma a piedi, un concetto già chiaro cui il lungo sottotitolo toglie ogni margine di dubbio: 7 tappe e 115 Km di libertà e bellezza fra parchi, fiumi, periferie, street art e borghetti della Capitale.
Niente di obbligatorio, sia chiaro, tanto è vero che subito dopo l’indicazione dei chilometri c’è la parola “libertà”, e se capiterà anche a voi di assistere a una presentazione – ce ne sono già state anche in “normali” librerie, o alla Nuvola in occasione di Più Libri Più Liberi – è possibile che lo sentiate dire che le tappe possono diventare anche otto o nove, frazionando ulteriormente la città per godersela con maggiore lentezza, mentre sconsiglia di farle diventare sei o addirittura meno, perché il trekking urbano non è una gara, ma un attraversamento curioso e dolce.
Tanto più che il lungo giro proposto da Carlo Coronati attraversa anche ampie porzioni della natura che fa di Roma la città “più verde d’Europa”, ed è “un’immersione nei suoi parchi, nei suoi giardini, nelle sue riserve naturali (…) che non sono fuori della città ma dentro, nel cuore della capitale come perle incastonate”.
Morale: solo in un caso su sette – da Ponte Mammolo a Porta Furba – la parte di camminata da percorrere nella natura è inferiore alla metà dell’intero tragitto, mentre in tutte le altre tappe la porzione di verde, dove il bello è anche camminare lontano dalle macchine, va dal sessanta al settantacinque per cento. Come che sia, la lunghezza media delle tappe sta poco sopra i quindici chilometri, e la durata intorno alle cinque ore, cioè quanto ci vuole a percorrerli senza fretta. Ciascuna è introdotta da una scheda tecnica (mezzi pubblici vicini a partenza e arrivo, tipo di itinerario e cose del genere), una breve nota su “sfioramenti e approfondimenti” connessi col tragitto, e qualche cenno all’atmosfera: poi si va, entrando nel vivo di un percorso che cerca l’inedito, il meno visto, nella città più bella del mondo. Un po’ di foto – dalle rovine ai murales – fanno da corredo agli scritti insieme a qualche mappa che illustra i diversi segmenti del giro. Più una mappa generale, utilizzabile anche in modo separato dal libro, che è anche un utile compendio delle decine di parchi e ville che compongono il verde di Roma.
La prima tappa va dal Parco del Pineto a Ponte Milvio, la settima e ultima dalla Piramide a piazza Irnerio, a nemmeno dieci minuti a piedi da dove il giro è cominciato.
Nulla vieta di leggere il nuovo libro di Carlo Coronati seduti in poltrona o addirittura sdraiati a letto, ma è chiaro che l’utilizzo principale per cui è pensato è quello che lo vede come preludio all’azione, compagno di viaggio e guida in un’esplorazione che permette di scoprire aspetti meno scontati della bellezza di Roma, in questo modo segnalandone l’enorme profondità.
Si potrebbe considerarlo, un po’ enfaticamente, un atto d’amore per la città. Oppure soltanto il testo che descrive e accompagna un gioco fatto di passi e sguardo. Ma è anche vero, a pensarci bene, che l’una cosa non esclude l’altra.