MBS, Roma e la Schadenfreude
La mia povera Roma ha subito una nuova umiliazione. L’ha subita un po’ per colpa di tutti, dei 5 Stelle che la candidarono a questa corsa improbabile per far dimenticare di averla ritirata da quella per le Olimpiadi, del tempo passato dall’Expo di Milano, troppo poco, dei sauditi che hanno voluto strafare e ci hanno stracciato, dei francesi cui piace ricordarci che in fondo siamo cugini poveri, delle pessime condizioni in cui anche in queste settimane versa la testa di un mondo che non c’è più. Anche chi ha gestito il rush finale non ne esce benissimo. Qualcuno ne è felice perché può dar la colpa a Giorgia Meloni, l’articolo su “La Repubblica” di Corrado Augias grondava gioia pur simulando rammarico. Qualcun altro gioisce perché odia i grandi eventi, l’economia, la ricchezza e tutto quel che ne deriva, salvo che per se stesso e i suoi cari. Qualcuno è contento perché in fondo detesta proprio Roma e quel che rappresenta.
Roma è quel che è, uno dei posti più belli del Pianeta, perché i Papi tutti li cristiani imbregarono, come diceva Cecco Angiolieri e prima la Repubblica e l’lmpero tutto il mondo saccheggiarono. Ora è Riad a poter imbregare e a disporre del denaro per costruire finanziare.
Però qualcosa che non va nella mia amata città c’è e non è che possiamo nasconderci dietro la presunta crudeltà di MBS (il principe Mohammad bin Salman Al Sa’ud) e di Matteo Renzi, giocare sull’ambiguità dei datteri sui vassoi d’argento, non possiamo dare la colpa solo all’ultimo sindaco o all’ultimo presidente del consiglio. Personaggi che hanno tutti i loro limiti: ma, diciamo la verità Roma non funziona da tanto, tanto tempo.
Roma sta morendo di inedia, di turismo non governato e di sporcizia e nessuno sembra avere un vago progetto per Lei. Eppure era dai tempi di Andreotti che non si parlava così tanto romanesco a Palazzo Chigi, chissà… anche se potrebbe pure essere peggio.