Tra 22 e 23
Venti brani (da ascoltare gratis su Spotify) per una compilation divisa più o meno in due parti: una più elettronica, con pezzi che incrociano stili diversi; l’altra più rock, che vira verso il garage. E una chiusura più vicina al jazz.
Mickey 3D: Émilie dansait
Una band francese un tempo molto attiva e che poi è stata lungamente in silenzio, con due album in 14 anni. Oggi Mickaël Furnon, il frontman, è rimasto praticamente solo, sul palco. Questo è un brano leggero, che racconta il vorrei-ma-non-posso di un uomo maturo che vede ballare una giovane affascinante per la quale, immagina, lui è solo “un objet posé dans le décor” (un oggetto nell’arredamento, diciamo).
Passaro: Mata Virgem
Musica elettronica dal Brasile: la suona un trio di musicisti di San Paolo e Bahia, Irû Waves, Ygor Marotta (noto anche come VJ Suave) e Tomas Xavier. L’attacco del brano, ne ricorda uno di Manu Chao.
Vagabon: Carpenter
Laetitia Tamko è una polistrumentista nata in Camerun ma che oggi vive e lavora a New York. Di questo brano, che è un misto di elettronica e pop tribale, dice: “Carpenter parla di quella sensazione di umiliazione che si prova quando si desidera disperatamente essere informati, avanzati, maturi, lungimiranti ed evoluti. Si tratta di confrontarsi con i propri limiti. Si tratta di quel momento A-HA, quando una lezione del passato finalmente fa effetto e si ha voglia di correre a dire a qualcuno che è stato testimone del vecchio te stesso: Finalmente adesso ho capito”.
Nia Archives: So Tell Me…
Lei è una produttrice, dj e autrice di canzoni britannica. Il suo stile è un drum’n’bass rivisitato e rallentato.
Emile Londonien & Lara Issa: Make It Easy
Emile Londonien non è un singolo artista, ma il nome di una band francese, di Strasburgo, che suona un misto di house e jazz, come in questo caso.
Lava La Rue (con Biig Piig): Hi-Fidelity
Londinese, nei suoi pezzi mette insieme funk, disco, pop-punk e R&B, ha esordito nel 2018 con titoli come “Widdit” e “Fucked Up”. Questo è il suo terzo EP.
Velvet Negroni: Pop Song 1
Si chiama Jeremy Nutzman, viene dagli Usa, e la sua biografia dice che da bambino è stato adottato da una famiglia evangelica: a casa non si ascoltava e suonava che musica religiosa. Oggi invece è un artista che spazia tra diversi generi e un adulto alle prese con qualche problema di droga e di comportamento violento. Il suo nuovo album è una collezione di pezzi brevi e intensi, come questo.
Biig Piig: Kerosene
Jessica Smyth è di origine irlandese, ma è vissuta in Spagna e poi a Londra. Ha iniziato la carriera di cantante e rapper caricando nel 2016 i suoi pezzi su SoundCloud, dove è stata notata da alcuni produttori. Questo pezzo è nel suo nuovo album, uscito nel dicembre 2022.
Mafro: Bloom
Il New Musical Express lo ha inserito tra i 100 artisti emergenti del 2023, per la sua “musica elettronica in techicolor che rappresenta l’equilibrio perfetto tra euforia e malinconia”. Viene dalla Gran Bretagna e lavora spesso con TSHA. Questo è il suo EP d’esordio.
Villano Antillano: Kaleidoscopica
Portoricana, transgender, Villana Santiago Pacheco, che ha mosso i perimi passi ispirata dalla musica di Ruben Blades, ha riscosso un certo successo nel 2022, scalando le classifiche nei Paesi di lingua latina. Questo pezzo è un reggaeton acido.
Wau Wau Collectif: Mariage Forcé
Questo è il secondo album della band fondata nel 2018 dal musicista e produttore svedese Karl Jonas Winqvist, dall’ingegnere del suono senegalese Arouna Kane e da vari artisti del villaggio di Toubab Dialaw. È un suono in cui confluiscono sia le musiche e voci locali sia basi elettroniche, e il risultato sono pezzi spesso ipnotici.
Lass: Senegal (El Buho Remix)
Artista senegalese che canta in wolof e inglese, Lass è già da tempo una celebrità, forse soprattutto all’estero, anche se questo, “Bumayé”, è il suo vero primo album.
Barns Courtney: Supernatural (acoustic)
Classe 1990, nato in Gran Bretagna, cresciuto a Seattle e poi tornato nel Regno Unito a 15 anni, la sua carriera rock ha avuto alti e bassi commerciali per un po’ di anni. Ma dopo che alcune sue canzoni sono state usate in vari film e ha superato il miliardo di ascolti su streaming, ora sembra un artista affermato.
La Grande Sophie: La Mer
Non è giovanissima, Sophie Huriaux. Ha iniziato a suonare nei bar e nei club nei primi anni Novanta, dopo essersi trasferita da Marsiglia a Parigi, ma è solo nel 2001, dopo il secondo album, che ha iniziato a conoscere la fama. Ma non ha mai smesso di suonare live. Questo brano in realtà è uscito nel maggio 2022, ma è stato incluso nel nuovo album, appena uscito.
Billy Tibbals: Onwards and Upwards
Billy Tibbals è al debutto, anche se questo suo pezzo piuttosto rock’n’roll pare uscito da un album di parecchi anni fa (copertina del disco compresa, assolutamente retrò). Britannico di nascita, è sbarcato a Los Angeles nel 2014 con la famiglia, appena adolescente, e si è innamorato del garage rock.
King Tuff: Smalltown Stardust
Kyle Thomas viene dal Vermont ed è oggi uno degli artisti di punta della Sub Pop, l’etichetta che ha prodotto, per fare solo un nome, i Nirvana. Questo è il suo sesto album. La canzone parla della sua cittadina di origine, Brattleboro, e “di tenere quel piccolo posto e tutta la sua strana magia con me ovunque vada. È un portale a cui posso accedere quando ho bisogno di ispirazione, o quando Los Angeles mi sembra troppo grande e calda e ho bisogno di fuggire mentalmente in qualche bosco oscuro”.
The Murder Capital: Ethel
Band irlandese (Dublino) post punk: se somiglia un po’ ai Fontaines DC, è perché provengono dalla stessa scena musicale e hanno suonato insieme.
White Reaper: Pages
Altro pezzo retrò (e che suona un po’ alla maniera dei Ramones, ma più lentamente), stavolta da una garage band che è da un decennio ormai sulle scene (hanno iniziato da ragazzi, al liceo). Il frontman si chiama Tony Esposito, ma non è parente… Per la cronaca, è la prima volta che suonano un pezzo così acustico come “Pages”.
John Cale: Story of Blood
John Cale continua a essere noto come ex componente dei Velvet Underground, che però ha lasciato nel 1970, quindi eoni fa. Dopodiché ha fatto un sacco di cose, è stato produttore musicale di tanti artisti e musicista punk, ha suonato con Lou Reed in un bel disco intitolato Songs for Drella (dedicato ad Andy Warhol), ha scoperto l’elettronica. Questo è il suo 17esimo album in studio. In questo pezzo, dall’avvio jazz, suona e canta anche Weyes Blood.
Omar Sosa & Tiganà Santana: Moradia de Babalù
Il pianista cubano, che ha suonato spesso anche in Italia, ha da poco pubblicato un album insieme al brasiliano Tiganá Santana, “Iroko”, dal nome dell’omonima divinità yoruba.