Diario sentimentale da Ostia
È un quartiere rumoroso, questo. Se non è il vento che scuote alberi e onde, sono gli aerei che spezzano il silenzio. E poi le voci, gli ambulanti dal megafono facile e poi noi che ci parliamo da un lato all’altro delle strade, da un lato all’altro dei telefoni. Ci tributiamo costantemente chiassose attenzioni. Anche quando l’ultima serranda verrà abbassata e i gruppetti più o meno alcolici saranno defluiti verso casa restano i muri. Un diario sentimentale, politico o giusto, qualche contraddittoria parola che urla il nostro quotidiano esistere e resistere, quanto meno fino alla prossima mano di vernice.
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