“Zucchina romanesca”: ora è vero marchio
Dalla concia di zucchine, della tradizione giudaico romanesca, alla parmigiana di zucchine, alla carbonara vegetariana, in cui la zucchina romanesca sostituisce il guanciale, al mitico fiore di zucca ‘impastellato’ e fritto con dentro mozzarella e alici, alle polpettine al sugo accompagnate dalle zucchine ripiene di carne e cotte nello stesso intingolo. Chi conosce un po’ la cucina romana potrebbe proseguire il luculliano elenco di portate caratterizzate dalla presenza della Zucchina Romanesca.
Diversa da tutte le altre per aspetto e sapore, più intenso e un po’ amarognolo, è una delle tipicità della cucina romana e laziale. Il colore verde chiaro intenso con la presenza di striature o macchioline chiare. Proprio le striature così caratteristiche e caratterizzanti della varietà romanesca, fanno di questa piccola e chiara zucchina dalla forma stellata un biotipo unico imparagonabile a tutte le sue cugine cucurbite. E Da pochi giorni dopo un lungo iter che ha previsto anche tre mesi per eventuali opposizioni finalmente la Zucchina Romanesca ha il suo marchio collettivo, riconosciuto dal Minestero dello Sviluppo Economico e da quello delle Politiche Agricole.
Cos’è un marchio collettivo
Il marchio collettivo è un segno distintivo che serve a contraddistinguere prodotti o servizi di più imprese per la loro specifica provenienza, natura o qualità, svolgendo una funzione di garanzia del prodotto o del servizio secondo un regolamento specifico (il cosiddetto discipolinare), che deve essere depositato insieme alla domanda di marchio collettivo.
I marchi collettivi sono destinati ad essere utilizzati da una pluralità di imprenditori diversi dal titolare che, generalmente, non lo utilizza. Il titolare può essere qualunque soggetto svolga la funzione di garantire l’origine, la natura o la qualità di determinati prodotti o servizi, e nel disciplinare devono essere previsti gli standard qualitativi previsti ed i relativi controlli, nonché l’indicazione del soggetto deputato al controllo stesso.
Un marchio collettivo può consistere in segni o indicazioni che nel commercio possono servire per designare la provenienza geografica dei prodotti o servizi. Tuttavia, chiunque operi nella zona di riferimento potrà utilizzare la stessa denominazione geografica purché la utilizzi in modo conforme alla correttezza professionale.
Perché è più buona
Le zucchine romanesche sode, poco acquose, dolci ma anche amarognole hanno una spinta salina in più. Godono di buona fama quelle della zona di Cerveteri e Maccarese, di Formia, di Terracina. Ottime anche per chi è a dieta (12 calorie per 100 g di prodotto), perché povera di calorie e ricca di acqua. Oltretutto sono ricche di potassio e vitamine C ed E e, di acido folico, di conseguenza, sono disintossicanti, diuretiche, sedative, antinfiammatorie e stimolanti delle funzioni intestinali. In campo aperto sono disponibili da maggio a novembre in serra si coltivano tutto l’anno. Costano di più della varietà Milano e delle altre loro cugine da sempre: un motivo ci sarà.
Un prodotto eccezionale e tipico della nostra città: Roma è il più grande comune agricolo d’Europa, con i suoi 50mila ettari coltivati.
“La passione che abbiamo per i prodotti del Made in Italy agroalimentare unita alla consapevolezza dell’importanza dell’aggregazione e della tracciabilità ci ha spinto a registrare il marchio collettivo della Zucchina Romanesca, straordinario prodotto ortofrutticolo dei nostri territori”: Corrado Martinangelo Presidente di Agrocepi ha annunciato così la registrazione presso l’Ufficio Marchi e brevetti del Mise del marchio collettivo della Zucchina Romanesca. Infatti, a seguito delle modifiche legislative che indicano le associazioni di categoria come soggetti richiedenti Agrocepi d’intesa con Sherpa ZERO, associazione specializzata in rapporti istituzionali, comunicazione e advocacy, e con Quality 2004 Srl ha avviato un progetto nazionale di valorizzazione delle produzioni agroalimentari di eccellenza non Dop, Igp, biologiche, a marchio collettivo con una efficace tracciabilità dei prodotti.
Data la grande domanda, in realtà la Zucchina Romanesca si coltiva in tutta Italia in plein air e in serra: ma da oggi, per fregiarsi del marchio collettivo dovrà rispettare un rigido disciplinare e sottoporsi ai controlli di un ente di certificazione indipendente.