Piazza Benedetto Brin
Nel punto in cui comincia la rampa che sale verso piazza Brin ci sono, magari non per sempre, due cassonetti dell’immondizia.
Piantonano la base della scalinata con simmetria da sentinelle, austera e traccagnotta, che nettamente si abbina all’andamento della rampa stessa, divaricata in partenza per poi tornare una, minuta e regale, prima di approdare in cima.
Non sono tante, a Roma, le scale simmetriche. La maggior parte vanno dritte: da giù a su e viceversa, punto.
Quelle che si divaricano, e poi si ricongiungono, e poi si divaricano un’altra volta, sono perciò piccoli tesori metropolitani.
Questa in particolare, che porta ai giardinetti spettinati del “pincetto” che anticipa la Garbatella, è un po’ Versailles dell’edilizia popolare e un po’ passaggio segreto, complici i gemelloni dell’indifferenziata che contribuiscono a nasconderla.
Non sono tante, a Roma, le scale simmetriche. La maggior parte vanno dritte: da giù a su e viceversa, punto. Quelle che si divaricano, e poi si ricongiungono, e poi si divaricano un’altra volta, sono perciò piccoli tesori metropolitani
Sopra, d’estate, c’è il cinema all’aperto, in uno dei giardini pure loro simmetrici, e la trattoria coi tavoli fuori. E poi, senza stagioni, la porta ad arco che immette in un’ipotesi di felicità urbana e popolare, da portarci i ragazzini a vedere.
Fuori della porta ad arco un’iscrizione del 1920 parla di “offrire quieta e sana stanza” ai lavoratori, che forse percorrevano quella scala per andare a contribuire all’espansione della città.
Sotto, in direzione dell’Ostiense e della ferrovia, c’è un parcheggio brutto come un parcheggio, in cui di solito non mancano i vetri rotti di una o due macchine, o i resti squagliati di qualcosa che è bruciato.
Pochi scalini, tanta strada: che compiamo spesso – perché parcheggiare lì sotto è comodo per andare al cinema o in trattoria – indossando come al solito una scarpa e una ciavatta, splendidamente intonati alla città.
[Alessandro Mauro è l’autore di Se Roma fatta a scale (Exòrma, 2016) e Basilio – Racconti di gioventù assoluta (Augh!, 2019)]
[La foto del titolo è tratta dal sito web dell’associazione culturale Cara Garbatella]