Radio Godot non si fa aspettare
Radio Godot, nome ispirato dall’opera teatrale di Samuel Beckett, è un’emittente web romana e festeggia i dieci anni di vita con un palinsesto nuovo di zecca, ma variegato e ricco di rubriche com’è sua abitudine dagli esordi. Ce la siamo fatta raccontare dal fondatore e editore, Enzo Cagnetti.
“Come la maggior parte delle emittenti, Radio Godot è nata dieci anni fa per divertimento. A me è sempre piaciuto osservare la radio oltre che ascoltarla, mi piace usare questo termine osservare perché quando guardi la radio, ti accorgi delle sfumature.
Sono sempre stato affascinato dalle nuove tecnologie pe cui ho deciso di avviare un progetto sul web, con le idee chiare su cosa sarebbe dovuto essere, un’alternativa all’omologazione delle emittenti presenti sul Fm. M’ispira l’amore per tutto ciò che è femmina: radio, libertà, musica, ho creato uno spazio dove la persona è al primo posto, dove può liberarsi dagli affanni quotidiani stimolando la propria creatività.
Il mio è un concetto molto filosofico della radio, non a caso un workshop di tre anni fa al Web Radio Festival fu chiamato “Feelosophy , il caso Radio Godot”, esposi la filosofia adottata per creare una linea editoriale. Gli ascolti, la popolarità e anche il business per me passano in secondo piano, ho voluto creare qualcosa che potesse rimanere nel tempo e penso d’esserci riuscito.
Per la programmazione mi sono ispirato alla tv, ritengo che una web radio debba essere come il DTT televisivo che offre tutta una serie di canali tematici, cosi di anno in anno organizzo il palinsesto articolandolo in modo che gli ascoltatori possano scegliere ciò che gli interessa. Al momento proponiamo circa 45 programmi settimanali, ognuno impostato su un argomento diverso per altrettanti conduttori. Per me la parola d’ordine è “unicità”, faccio del mio meglio, confrontandomi in continuazione con tutti gli speaker per offrire un’alternativa alle radio tradizionali, ma anche a quelle sul web, che copiando le emittenti in fm sono destinate irrimediabilmente alla chiusura. Pensa che nel palinsesto lascio intenzionalmente degli spazi vuoti dove va solo musica, da usare per le “incursioni”: tutti gli speaker, quando si sentono ispirati, possono occupare quegli spazi sia di giorno che di notte, facendoli propri con l’unica condizione di non far riferimento alla loro trasmissione settimanale, devono essere un valore aggiunto alla programmazione già esistente.
Gli ascolti, la popolarità e anche il business per me passano in secondo piano, ho voluto creare qualcosa che potesse rimanere nel tempo e penso d’esserci riuscito
Per me la radio è libertà di pensiero ecco perché a Godot ci sono pochissime regole da rispettare. In molti mi chiedono come faccio a gestire le circa 50 voci che trasmettono ogni settimana, io rispondo: dando fiducia, e finora le circostanze mi hanno dato ragione.
Tre anni fa ho fondato anche Radio Colosseo, altra web radio di grande successo, nata dalla necessità, che secondo me sta sempre più scomparendo, di riscoprire le nostre radici: una radio musicale con uno staff di 3 persone nate a Roma, che trasmette solo musica di artisti romani. Ogni 15 minuti vanno in onda spezzoni di film girati nella Capitale che si concludono con le campane della basilica di San Pietro. Non escludo un domani di far partire anche dei programmi su Radio Colosseo.
Per tornare a Godot, non ci siamo fermati neanche durante il lockdown, tirai fuori una visione che la contraddistinse anche in quel periodo. Misi in condizione quattro speaker di poter andare in onda da casa, ciascuno dei quattro rappresentava una squadra di 10-12 voci di cui era capitano, gli speaker di ogni squadra potevano intervenire quando volevano telefonicamente nel programma del rispettivo capitano. In quel periodo di due mesi sono riuscito a realizzare il sogno di una radio senza palinsesto, totalmente estemporanea. La chiamai la Nave di Godot che navigava nel lockdown.
Tre anni fa ho fondato anche Radio Colosseo, con uno staff di 3 persone nate a Roma, che trasmette solo musica di artisti romani
Per quest’autunno è partito il nuovo palinsesto di Godot, con alcune novità fra cui l’esperimento di far condurre un programma d’intrattenimento con le stesse linee guida, ma a rotazione da conduttori diversi. L’obiettivo è cementare il gruppo di 50 persone circa, impresa non facile, e stimolare la loro creatività”.