Campidoglio a Stelle, ma senza strisce
Dice: basta con la vecchia politica! Sì, però ogni tanto farebbe bene, dare una ripassata ai costumi antichi, perché alcuni sarebbero un’ottima ispirazione, anche per chi amministra le città in preda al fervore da “cittadino”.
Un tempo, far rifare le strisce pedonali era il primo, tangibile, rassicurante segno di governo cittadino, specialmente prima delle elezioni. Costava relativamente poco e mandava un segnale chiaro agli amministrati: ci siamo e facciamo le cose. Poi magari la giunta non era il massimo, c’era qualche ruberia, un po’ di speculazione edilizia, ma comunque almeno le strisce (e spesso qualcosa di più) venivano fatte.
Oggi la rivoluzionaria amministrazione capitolina guidata da Raffaele Romeo… pardon, da Virginia Raggi, non ha probabilmente tempo di occuparsi di queste facezie (del resto, neanche la giunta Marino ha mai brillato su questo fronte). Deve pensare ad altro, cose importanti, strategie. Intanto perde consensi, come era prevedibile pur senza essere un Mago Nicola della politica.
È che uno può anche fare la rivoluzione (Dio sa se a Roma servirebbe), però deve pensare pure alla vita di tutti i giorni. Se i passaggi pedonali sono pericolosamente ignorati dagli automobilisti, chi deve attraversare la strada s’incazza. E ad attraversare la strada non sono solo quei “gufi” del Pd o chi critica il M5s per principio, ma tutti, a partire da persone anziane e bambini.
Roma è una delle città più pericolose per i pedoni sulle strisce, studio alla mano, figuriamoci senza neanche gli appositi passaggi bene in vista.
Poi certo si potrebbero illuminare bene le strisce, creare una nuova segnaletica orizzontale soprattutto davanti alle scuole, istituire zone a 30 km orari protette da dossi, diffondere semafori pedonali, etc, ma non spingiamoci troppo in là. Facciamo però almeno come i vecchi democristiani.
Ecco: un movimento che si vanta di essere il vero rappresentante dei cittadini e non un partito corrotto (del resto tutti i partiti sono corrotti etc etc) dovrebbe almeno impegnarsi a rifar fare le strisce, e anche di corsa. Prima che glielo dica qualcuno dalla Casaleggio Associati, spacciandola come idea nuovissima.
[In foto un attraversamento pedonale su una strada dell’antica città romana di Pompei]