Povera Roma, dalla padella nella brace

Ieri rideva il sindaco Raggi. Oggi probabilmente non ride più. E se ieri temevamo di essere finiti dalla padella nella brace, oggi abbiamo motivo di essere ancora più preoccupati: perché, al netto di ogni legittima garanzia che deve essere riconosciuta a Raffaele Marra, è evidente che il Campidoglio non è in buone mani e che Virginia Raggi, purtroppo per tutti noi, non è all’altezza del compito e dovrebbe trarne le banali conseguenze dimettendosi immediatamente.

onestaLa priorità non può essere quella di provare la buona fede del sindaco e dei suoi collaboratori, ma dev’essere l’interesse della città: e non è possibile trovare alcun interesse per Roma nel seguire le quotidiane peripezie di questa giunta falcidiata da inchieste, perquisizioni, dimissioni, regolamenti di conti interni, e ora anche da arresti.

Questa città è messa molto male ed ha bisogno di gente che possa dedicarsi a lei a tempo pieno: chi è impelagato in scontri di potere o distratto dalla necessità di difendersi nel contesto di complesse indagini, non ci può garantire la costanza e l’efficienza necessaria.

Il caso Marra, del resto, è emblematico fin dal principio. Perché nonostante tutta la sfiducia che si poteva nutrire nei confronti di una neofita dell’amministrazione pubblica come Virginia Raggi, non si poteva negare anche che una bella rinfrescata avrebbe potuto far bene: facce e nomi nuovi, non compromessi. Un bel taglio netto col passato. E invece? E invece Marra, prima con Alemanno, poi nel M5S e ora arrestato. Le immagini di Di Battista che gridava “Onestà!” nell’aula Giulio Cesare non sono poi così datate. Politicamente stiamo parlando appena di ieri e infatti l’eco si sente ancora distintamente. Oggi, magari, tornerà utile.

 

(Il video è tratto dal profilo Facebook dell’ex consigliere radicale, Riccardo Magi)

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