Primarie. I Verdi rompono il monocolore Pd
L’annuncio ufficiale arriverà domani, ma ieri sera i Verdi hanno deciso di candidare alle primarie del centrosinistra il loro portavoce romano, Gianfranco Mascia. La discussione è iniziata più di una settimana fa, quando il Pd ha invitato il Sole-Che-Ride a partecipare al tavolo delle primarie. Qui avevo spiegato quali erano le possibili opzioni. Alla fine, è prevalsa largamente l’idea di allearsi col centrosinistra, nonostante le vicende dell’ultimo anno in Campidoglio, sostenendo alcuni punti di fondo (dal trasporto pubblico alla difesa dei nidi pubblici, passando per una nuova politica dei rifiuti) e anche un proprio candidato per dare maggiore visibilità al proprio programma.
La strada per i Verdi resta comunque in salita. Alle ultime elezioni europee a Roma hanno raccolto circa l’1% e i sondaggi non li premiano, nonostante oggi siano più spesso presenti sui mass media per le loro iniziative (grazie all’attivismo di Mascia). E resta ancora piuttosto confusa a situazione politica romana. Ora a Roberto Giachetti si è affiancato, nella corsa alle primarie, Roberto Morassut, che potrebbe catalizzare la sinistra Pd e i critici della gestione Renzi su Roma (gli altri due candidati, Stefano Pedica del Pd e Domenico Rossi del Centro Democratico non faranno la differenza). Sel – Sinistra Italiana sostiene Stefano Fassina, ma i suoi elettori potrebbero anche decidere di andare a votare alle primarie del centrosinistra, intanto, per spostare verso sinistra il quadro.
Non è scontato che il centrosinistra vada al ballotaggio alle elezioni (che si terranno a giugno) con il M5S. Il centrodestra potrebbe riunirsi dietro la candidatura di Alfio Marchini. E c’è sempre l’incognita di una candidatura indipendente di Ignazio Marino, che toglierebbe voti, insieme con Fassina. Il problema vero, in questa fase, è la mancanza di entusiasmo. Nel 1993 c’era il nuovo sistema elettorale e la scelta di Francesco Rutelli a candidato di rottura con il passato. Nel 2013 Marino ha comunque catalizzato la voglia di cambiamento. Oggi, al momento, ci sono in campo un candidato di Renzi, e di Rutelli, e uno di Veltroni, schematizzando.
Una candidatura verde potrebbe sparigliare i giochi, ma è presto per capirlo. Intanto Mascia deve raccogliere 2.000 firme. Ma l’entusiasmo manca anche altrove: il M5S è forte ma manca di una candidatura importante. Il centrodestra non è in grado di elaborare nulla, al massimo può accodarsi a Marchini.