La Roma al telefono / Roma – Athletic 1-1, partenza in salita

Fabio Cruciani e Mauro Monti – “due romanisti che hanno preso l’acqua al vecchio stadio Olimpico” – commentano insieme, con i messaggi vocali di WhatsApp, in diretta, le partite della AS Roma, incontro dopo incontro.

Roma – Athletic 1-1, partenza in salita

Iniziamo questo cammino in Europa League con un punto che ha il sapore della beffa, raggiunti a pochi minuti dal termine dopo aver sofferto troppo nel secondo tempo anche se senza subire grandi occasioni.

Una disattenzione di Angeliño ed Hermoso prima, e di ManciniNdicka Cristante poi, ci è costata i tre punti. Cinque difendenti contro 2 attaccanti e abbiamo avuto in tutti e due i casi la peggio. Dopo una partita giocata con attenzione, specialmente in difesa.

Dybala non ha brillato e il suo sostituto Soulè non è parso un granché. Nella seconda parte del secondo tempo Mancini è sembrato troppo nervoso e tra gli ultimi entrati, Saud Abdulhamid è parso impacciato e non ancora pronto per il calcio europeo, mentre Paredes è stato impalpabile. Pisilli c’ha provato come sempre.

Segnali buoni il terzo gol consecutivo di Dovbyk, la prestazione di KonéAngeliñoNdicka, autore di una prova maiuscola, e la solita verve di Baldanzi.

In Europa non puoi permetterti di calare il ritmo, la tensione della gara va mantenuta per 95 minuti, soprattutto questa nuova Roma deve sempre aggredire la partita altrimenti non è in grado di controllarla. Juric dovrà lavorare su questo. In Europa ci aspetta un cammino in salita, ma è ancora lunga e noi abbiamo appena iniziato.

Forza Roma!

Roma – Udinese 3-0, tre punti per ripartire

Non era scontato, la Roma torna a vincere e lo fa alla grande, pienamente, come non le accadeva da troppi mesi oramai. E lo fa nel momento più difficile, dopo un esonero inaspettato del suo allenatore – per tempi e modi – in un ambiente bollente che non ha risparmiato nessuno.

Juric è arrivato nella conferenza stampa del pre partita da solo, come siamo abituati ormai a vedere con questa dirigenza americana. Nessuno lo ha presentato, come se bastasse un comunicato lanciato sui social. Al presidente va ricordato che questa non è un’azienda qualsiasi, è una squadra di calcio, e la Roma in particolare è una storia popolare che vive dell’attaccamento filiale dei suoi tifosi; è in simbiosi con la città e con i suoi simboli: siamo tutti Romolo e Remo, viviamo continuamente in contraddizione, gli uni con gli altri, ci dividiamo su uomini e tattiche, su scelte e valutazioni, ma tutte le anime di questo tifo sono lì, sotto la lupa ad allattarsi dagli stessi seni. Roma è qualcosa di più grande e la Roma è il collante di un popolo. È l’entità che mette tutti d’accordo perché rappresenta la casa comune di noi poveri eterni ragazzi che sincronizzano ad ogni partita il nostro battito sulle note di un inno.

Ma questo forse non lo capiranno mai.

Dicevamo che non era scontato per niente, l’Udinese arrivava all’Olimpico da prima in classifica, in forma e trascinata dall’entusiasmo. Ma Juric ha saputo rendere impermeabile la squadra a tutte le avversità, comprese le dimissioni dell’amministratore delegato a ridosso della partita. Poteva essere il colpo finale ad un’ambiente reso troppo fragile e invece la squadra ha reagito con una prestazione maiuscola.

L’allenatore si è affidato alla vecchia guardia, a quei giocatori non più amati, subissati di fischi ad ogni tocco di palla. In campo, tra i nuovi acquisti, il solo Dovbyk che finalmente ha tirato fuori una prestazione degna del miglior marcatore della Liga. A questo sicuramente ha contribuito l’allenatore che l’ha fatto diventare il punto di riferimento per tutti, dal passaggio filtrante al lancione dalla trequarti difensiva.

A questa squadra, al momento senza dirigenza, senza testa, è rimasto solo il cuore, quello dei tifosi che assistendo a prestazioni come questa, torneranno presto a sincronizzarsi tutti sullo stesso battito.

Forza Roma!

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