As Roma, sconfitta immeritata
Feyenoord-Roma: 1-0. Uefa Europa League, Quarti di finale andata, Rotterdam 13 aprile 2023
La formazione presentata da Mourinho contro il Feyenoord non ha contemplato dall’inizio l’ex di turno Gini Wijnaldum. Nei giorni che hanno preceduto la gara l’olandese di Rotterdam aveva dichiarato: “Ho già detto che avrei preferito non giocare contro il Feyenoord, perché trovo difficile farlo contro un club che normalmente tifo”.
Forse questa ammissione, apprezzabile per la sincerità, ha indotto Mou a lasciarlo in panchina ritenendo che Gini non avrebbe garantito lo spirito combattivo necessario in queste gare. Altrimenti la scelta è poco condivisibile. L’apporto che Wijnaldum, entrato nel secondo tempo al posto di Pellegrini, ha fornito al centrocampo romanista ne è la conferma.
Sembrano fumose anche le motivazioni per cui il tecnico di Setubal ha preferito mandare in campo Pellegrini, e il nubivago Abraham. La prestazione del capitano, giustamente sostituito a fine primo tempo, è risultata avvilente. Pellegrini non ha inciso né in fase di copertura, a centrocampo vicino a Matic e Cristante, né in fase propositiva. Per quanto riguarda il rigore, che il numero 7 ha sbagliato alla fine del primo tempo, è doveroso sottolineare che anche i grandi campioni, da Maradona a Platini, hanno fallito il tiro dal dischetto. Altri sono stati i motivi di perplessità: l’atteggiamento remissivo e impaurito con cui Pellegrini si è avvicinato al dischetto e la sua postura in fase di rincorsa che faceva chiaramente intendere dove volesse calciare. Non si vuole infierire su un giocatore che ha sempre dimostrato grande attaccamento ai colori giallorossi ma occorrerebbe, almeno in avvio di partita, fare altre scelte di formazione.
Per quanto riguarda l’attaccante inglese, è sintomatico ciò che è avvenuto al cinquantaduesimo, poco prima del vantaggio olandese. Wijnaldum si è incuneato, sulla sinistra, nella difesa avversaria e ha messo al centro. Pallone a mezz’altezza che passava davanti alla porta ma Abraham non riusciva a intervenire. L’azione è proseguita e Zalewski, dall’altra parte, superava l’avversario olandese e crossava in area. Anche stavolta Abraham non ha premiato il suggerimento del compagno. Praticamente la Roma ha giocato senza una punta. Nel caso del ruolo del portiere occorre fare la scelta ad inizio campionato e dargli fiducia. Non è così per il ruolo dell’attaccante. Abraham ha avuto in questa stagione innumerevoli possibilità per riprendersi e tornare al gol. Se si è eclissato, urge fare scelte diverse di formazione.
A queste due prestazioni deprimenti occorre aggiungere lo scoglio che si è presentato al ventiduesimo quando il sempre più fragile Dybala ha alzato bandiera bianca per un fastidio muscolare. Peraltro fino a quel momento la prestazione del campione argentino era stata deficitaria e nemmeno una punizione dalla sua mattonella preferita aveva messo in luce le qualità del numero 21.
Pur con tutte queste problematiche, la Roma ha dimostrato di saper reggere l’urto degli olandesi. Il Feyenoord solo nei primi minuti del secondo tempo ha minacciato seriamente la difesa romanista. Il gol è arrivato sfruttando l’ennesimo svarione difensivo di Zalewski che dà il meglio di sé in fase offensiva. Considerando l’assenza di Karsdorp, per il futuro sarebbe il caso di aumentare il minutaggio di Celik che si sa togliere meglio d’impaccio in fase difensiva rispetto all’italo polacco.
Per la cronaca El Shaarawy, subentrato a Dybala, ha avuto tre nitide occasioni di cui una ghiottissima al settantesimo. Chance che era prodotta ancora da Wijnaldum. L’olandese si involava sulla sinistra e serviva l’italo egiziano al centro dell’area. Purtroppo il numero 22 concludeva inopinatamente fuori lo specchio.
E soprattutto da menzionare la traversa colpita da Ibanez di testa sugli sviluppi di calcio d’angolo. Per la partita di ritorno si dovranno sfruttare al meglio le opportunità dai calci da fermo.
Il finale di partita ha mostrato che la Roma ha la forza per chiudere in area gli avversari anche se in questo match le azioni prodotte si sono rivelate sterili. Negli ultimi minuti si sarebbe potuto anche tentare di togliere un difensore e spostare più in avanti il baricentro del gioco in considerazione anche del fatto che i padroni di casa avevano scelto di rinunciare alla fase offensiva. La partita poteva finire tranquillamente in pari e la sconfitta è chiaramente immeritata.
Detto questo, la preoccupazione per la qualificazione è palpabile, soprattutto per i tanti infortuni che ha la squadra in questo momento. Non si può negare che lo stop di Dybala metta angoscia. Ad ogni modo, chi scrive ritiene che con un po’ più di cinismo e di tempra si possa superare il turno.
Daje Roma!