As Roma, bastava poco
Roma-Empoli: 2-0, Serie A, 21ª giornata, Roma 4 febbraio 2023
In una giornata assolata e tiepida, che ha preceduto una notte gelida, i tifosi giallorossi di nuovo hanno popolato lo stadio Olimpico con l’amore di sempre verso la squadra, ma con la mestizia nel cuore a causa della recente disastrosa eliminazione in Coppa Italia. A questo si è aggiunto una vicenda da teatro dell’assurdo, con un giocatore, Nicolò Zaniolo, che, nel breve volgere di qualche ora, prima tendeva la mano alla società inviando una lettera con l’intento di riappacificarsi e poi, di contro, spediva un certificato medico in cui si prescriveva riposo per 30 giorni per uno stato psicofisico di incompatibilità con l’attività agonistica. Il rapporto tra la Roma e il giocatore sta finendo nel peggiore dei modi.
L’ostacolo Empoli è stato superato dopo soli sei minuti. Due colpi di testa, di Ibanez e di Abraham, su altrettanti corner, creavano il doppio vantaggio nel giro di pochi minuti. Stavolta per creare un distacco nei confronti dell’avversario è bastato poco: praticamente la partita è finita lì, dopo il secondo gol. Nei primi 30 minuti la formazione capitolina ha sciorinato continuamente delle efficaci triangolazioni minacciando in continuazione l’area avversaria. Di particolare rilievo, un colpo di testa, ancora una volta, di Abraham deviato oltre la traversa dal portiere dei toscani, Vicario.
Dopo la mezz’ora di gioco, il volenterosissimo Empoli ha messo la testa fuori e nel finale del primo tempo ha avuto due buone occasioni per accorciare il divario, soprattutto con Ebuehi che incredibilmente mandava alto da posizione ravvicinatissima.
All’inizio del secondo tempo la Roma è ripartita con veemenza e ha sfiorato il tris su un’azione in cui per tre volte il già citato Vicario ha compiuto parate prodigiose, ultima delle quali con i tacchetti. Sia Vicario, sia il trequartista Baldanzi, meriterebbero senza dubbio una grande squadra, con tutto il rispetto per l’Empoli.
Col passare dei minuti, la Roma inevitabilmente calava di vigore anche in considerazione del fatto che aveva giocato (male) solo due giorni e mezzo prima. Ne approfittava l’Empoli ma le incursioni degli azzurri risultavano sterili. La vittoria giallorossa è rimarchevole anche nell’ottica della rimonta in classifica verso l’accesso alla Champions League.
Nel post-partita Mou, replicando alle domande dei cronisti, ha argomentato su due temi curiosi.
Il primo riguarda il suo ormai evidente ostracismo nei confronti di Camara e Solbakken. L’allenatore ha affermato che il guineano “non l’abbiamo comprato” e che “sta qui per aiutare e non per fare storie”. Anche sul norvegese ha precisato che non è stato comprato. Inoltre, sempre secondo il mister, Solbakken non avrebbe ancora capito la differenza tra lo schema 5-3-2 e il 3-4-1-2. Si suppone che la frase “non l’abbiamo comprato” stia a indicare che si tratti o di un prestito o di un acquisto di un giocatore svincolato. Posto che la Roma, comunque, i due giocatori li paga, anche un giocatore “non comprato” può offrire un apporto concreto alla squadra, come ha fatto per molte partite Camara e come potrebbe fare Solbakken. Chi scrive, ricorda che il norvegese ci ha segnato più gol in varie occasioni, quando militava nel Bodo.
L’altro tema ‘curioso’ sollevato dal tecnico concerne la possibilità che ha avuto a dicembre di lasciare la Roma per prendere le redini del Portogallo. Il tono qui è sembrato eccessivamente polemico. Se, come Mou continua a ripetere, la Roma non ha giocatori incredibili in panchina come invece altre squadre, perché allora non ha colto l’occasione e traslocato a Lisbona? Bastava poco!
Da tifoso, sono orgoglioso della Roma anche se si è vinto poco.
Come altri lupacchiotti, credo si giusto offrire sostegno e incitamento a tutti, ma non trattenere alcuno che voglia andare via: né giocatori né allenatori.