‘Ngrifato
Forse molti romani saranno stupiti, ma fuori dal Raccordo il termine “ingrifato” non è così conosciuto come nella Capitale verrebbe spontaneo pensare. Una persona ingrifata, è una persona fortemente eccitata sessualmente, interessata eroticamente a qualcun altro, in modo impetuoso, a volte quasi morboso. Per estensione ci si può poi “ingrifare” – il più delle volte a Roma sintetizzato con ‘ngrifà, ‘ngrifasse – cioè eccitarsi, anche per qualcosa che non abbia una effettiva valenza erotica, sebbene sia comunque molto attraente.
Non è un caso se alcuni anni fa, il gruppo musicale satirico dei “Latte e i suoi derivati”, gruppo animato dai comici Lillo e Greg, nel comporre un brano, il cui testo veniva scherzosamente attribuito a Franco Califano – la cui fama di seduttore seriale è arcinota – lo intitolarono per l’appunto: “Me so ‘ngrifato”.
L’etimologia di questo verbo nasce molto probabilmente dall’iconografia classica del grifone rampante, che pare mostrare forza ed eccitazione, da cui “ingrifarsi”, cioè diventare come un grifo, un grifone. Occhio però a non confondersi col verbo “grifare” e con l’espressione “fare un grifo”, che significa invece cadere accidentalmente battendo il volto, una parte del corpo detta un tempo proprio “grifo”.
Tra i sinonimi gergali, possiamo poi ricordare il verbo “infoiarsi”, che sta sempre per eccitarsi in modo vistoso, spesso eccessivo, impetuoso, dato che la parola “foia” deriva da “furia”, indicando in questo caso una furia adrenalinica e testosteronica.