Sto a sbroccà
È sicuramente capitato a tutti, prima o poi, di “sbroccare”, ovverosia di “perdere la brocca” per qualcosa, cioè di perdere la testa e fare cose folli o dare in escandescenze.
Se il significato del verbo romanesco “sbroccà” è piuttosto intuitivo e abbastanza noto anche fuori Roma – cioè arrabbiarsi in modo plateale, uscire di senno, impazzire, anche in senso positivo, come avviene nel caso di un innamoramento improvviso, in cui qualcuno “ce fa sbroccà” – meno chiara è l’etimologia del termine.
C’è chi dice che il verbo “sbroccare” abbia il significato di “tracimare”, cioè fare uscire dalla brocca il liquido, come per la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. Ma non tutti concordano su questa ipotesi ed esistono anche versioni totalmente diverse, che danno spiegazioni le più disparate.
Una di queste fa derivare l’espressione dall’antico detto “dare in brocca”, cioè colpire nel segno, per via degli antichi giochi popolari in cui il bersaglio di un tiro a segno era costituito, appunto, da una brocca. Da qui “perdere la brocca” e “sbroccare” starebbero originariamente per “andare fuori bersaglio”.
Un’altra spiegazione, di tipo più sociale ed economico, indica il fatto che il liquido contenuto in un brocca fosse, un tempo, qualcosa di prezioso e quindi rompere o “perdere la brocca” facesse perdere un tesoro e giustificasse escandescenze.
Un’ulteriore versione, fa invece derivare il termine dal gioco della Passatella, in cui chi perdeva spesso s’innervosiva parecchio e, afferrando una brocca, la brandiva verso gli altri con fare minaccioso.
C’è anche da considerare che, nel vecchio dialetto, la brocca era comunque un sinonimo di testa, anche per via di un chiodo da calzolaio, con una testa larga, che aveva lo stesso nome. Dunque sbroccare, in questo caso, starebbe per perdere la testa, senza ulteriori passaggi linguistici.
Un’ultima versione, cita infine la genesi del termine, facendo partire tutto da una poesia di Trilussa, “Quello che dice Meo”, nella quale il protagonista rompe una brocca sulla schiena della suocera, dopo essersi innervosito.