Vota Lollo, 95!
Classe 1927, nata a Subiaco, lei è la Lollo nazionale, la fatina dai capelli turchini del Pinocchio di Comencini, che la usò come musa anche nei suoi primi “Pane, amore…”. Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, oggi, alla non più verde età di 95 anni, entra nell’agone politico, sotto le insegne di “Italia Sovrana e Popolare”.
Certo, se venisse eletta, non sarebbe la più anziana a sedere in Parlamento. Il presidente emerito Giorgio Napolitano, infatti, ha due anni più di lei. Però otterrebbe comunque lo scettro della più agé tra le “new entry”. Mai nessuno, nella storia della Repubblica – e nemmeno in quella del Regno d’Italia – ha fatto il proprio esordio da parlamentare alla sua veneranda età.
A dire il vero, come candidata, il suo non è un esordio assoluto. Già nel 1999 si presentò con i Democratici per uno scranno all’Europarlamento. Ottenne alcune migliaia di preferenze, ma non abbastanza per andare a Bruxelles. Oggi ci riprova: sarà in lista a Latina e la ghiotta notizia – ghiotta soprattutto a causa del suo “andare per i cento” – è subito rimbalzata ovunque.
Sorpresa nella sorpresa, la lista con cui ha scelto di candidarsi è poco nota ai più. Non un grande partito, ma quel raggruppamento di outsider che è “Italia Sovrana e Popolare”. Per chi non lo sapesse, si tratta di una nuova coalizione, che unisce movimenti molto diversi fra loro, ma concordi nella critica al governo Draghi e alla gestione politica della pandemia.
Si va dal Partito Comunista di Marco Rizzo, ai sovranisti di Riconquistare l’Italia, ad Azione Civile dell’ex magistrato Antonio Ingroia. Proprio Ingroia pare essersi intestato la paternità della candidatura della Lollo. Una candidatura che, però, deve superare un ultimo ostacolo, prima di diventare effettiva: quello della raccolta firme, alla quale Italia Sovrana e Popolare è sottoposta – a differenza dei partiti già in Parlamento – per poter avere poi il proprio simbolo sulle schede.
E qui viene un piccolo dubbio: non è che questo annuncio, tra l’altro un po’ in anticipo sull’inizio ufficiale della campagna elettorale, sia soprattutto una mossa di marketing, da parte di Italia Sovrana e Popolare, per ottenere visibilità sui media e agevolare così quella difficile raccolta firme, imposta loro – in base a normative un po’ “bizantine” – nei giorni di ferragosto?
Senza nulla togliere alla passione politica di Gina Lollobrigida, è infatti improbabile, data la sua età, immaginarla costantemente seduta a Palazzo Madama, a battagliare per questa o quella legge, questo o quell’emendamento.
Molto più probabile, dunque, che la sua notorietà venga oggi spesa, prima di tutto, per dare risalto al nome del suo partito, in modo che questo possa superare, intanto, il primo scoglio e possa correre nell’agone elettorale. Dopo si vedrà.
Certo però, a quel punto, verrebbe quasi da sognare che lei, Luigia Lollobrigida da Subiaco, detta Gina, rivesta gli antichi abiti della fatina con la sua parrucca turchina e, una volta entrata in Parlamento, trasformi, con un colpo di bacchetta magica, i troppi “pinocchi” della politica italiana, in altrettanti bravi bambini, onesti e leali. Sarebbe una bella favola.
E tutti vissero felici e contenti.