Tanto paga Pantalone!
“Offro da bere a tutti!” grida all’improvviso, tutto entusiasta, un vostro caro amico, mentre siete insieme al bar. “Bello. Quando? Adesso?” chiedete allora voi, carichi di speranza e già pronti a ordinare uno Spritz. “Beh, adesso come adesso no. La data esatta non la saprei. Fra poco. Oppure fra qualche giorno. Insomma, offro da bere non appena vinco al Gratta e Vinci” vi fa allora lui. “Ah, ma dai, hai vinto al Gratta e Vinci? Ma che bello!” “No, no, non ancora – vi stoppa subito lui – Anzi, a dire il vero non ho ancora nemmeno comprato un biglietto per provare a vincere. Ma ho fatto un calcolo statistico, ho visto che nei bar della zona le vincite ultimamente sono state poche, quindi i biglietti vincenti sicuramente sono tra i prossimi che saranno venduti qui e perciò, se adesso vado a comprarli, potrei vincere. E se vinco offro da bere a tutti”. “Ah ok… Sì… va bene… Poi allora in caso ci fai sapere… Grazie” chiudete a quel punto il discorso voi, visibilmente delusi.
Cosa pensereste di un amico del genere? Certo, gli volete bene e gli perdonerete senz’altro questa strana fanfaronata, ma il dubbio che il caldo torrido di questa estate gli abbia dato un po’ alla testa, potrebbe sicuramente venirvi. Che senso avrebbe gridare ai quattro venti che offre da bere da tutti, se poi i soldi in tasca per offrire davvero da bere, lui non li ha e perciò non può offrire da bere a nessuno?
Ecco, qualcosa di molto simile lo ha fatto, nei giorni scorsi, Roberto Gualtieri. E noi, pur non avendo smesso di voler bene al nostro sindaco, ci chiediamo un po’ perplessi il perché. Lo ha fatto quando ha annunciato che, a partire da settembre, i bus e le metro di Roma potrebbero essere gratis. Una misura già attuata in Spagna e in Germania e, dunque, attuabile anche da noi.
Bello! Bellissimo! Una scelta con cui è impossibile non essere d’accordo, capace di ridurre i costi per le famiglie, d’incentivare l’uso del trasporto pubblico e di ridurre quello privato, riducendo al contempo anche traffico e inquinamento. Una misura ancora più utile e lodevole, nel momento in cui la giunta capitolina sta programmando una serie di nuove restrizioni per le auto, con un rafforzamento delle Ztl, fino alla possibile creazione di un Ecopass per girare in macchina nella Capitale.
C’è solo un dubbio: dato che, con questa misura, si azzereranno all’improvviso tutte le entrate di Atac derivanti dalla vendita di biglietti e abbonamenti, chi pagherebbe, a quel punto, gli stipendi degli autisti e del personale dell’azienda di trasporti romana, la manutenzione degli automezzi – che già così non brillano per efficienza e affidabilità – oppure la pulizia e la sorveglianza delle stazioni di metropolitana, così come tutte le altre spese a cui Atac deve quotidianamente fare fronte? Il Comune di Roma può permettersi di tirare fuori i soldi lui, a compensazione?
Ci ha pensato Gualtieri a rispondere con chiarezza a questa domanda, dicendo che, ovviamente, il Comune no, non ha una lira, però lo Stato italiano invece, quei soldi li potrebbe avere. E allora, se lo Stato avesse quei soldi e se, avendoli, li mettesse poi a disposizione di Roma, il problema sarebbe risolto, Gualtieri potrebbe finalmente offrire bus per tutti, a sbafo, con la formula “all you can go” e tutti saremmo felici.
Dunque ci potrebbe pensare lo Stato italiano. Se avesse i soldi. Condizionale. Se li mettesse a disposizione di Roma. Altro condizionale. E allora il problema sarebbe risolto. Terzo condizionale. Nel frattempo, l’indicativo presente resta: i soldi non ci sono, il biglietto del bus si paga, però vi facciamo sognare un po’ con le chiacchiere e, se ci scappa, ci aggiungiamo pure che, se quei soldi fossero di più, a breve potremo sconfiggere la fame nel mondo e dare un milione di posti di lavoro.
Anzi no, il milione di posti di lavoro meglio non prometterlo, che lo ha già promesso, tempo fa, uno che agli elettori di centrosinistra sta antipatico e quindi faremmo brutta figura. Va beh, ora ci pensiamo meglio e poi qualcosa di diverso da promettere ce lo inventiamo.
C’è chi, com’è noto, è riuscito persino ad abolire la povertà, con questo efficacissimo sistema delle promesse in favore di telecamera. Almeno però, quando lui l’ha abolita, qualche soldo vero di tasca sua ce l’ha messo, qualche azione concreta e non solo annunciata, ha potuto attuarla. Nel frattempo, scusate, ho il trentotto barrato che sta arrivando adesso alla nuova fermata di via del Metaverso, all’angolo con piazza Virtuale. Corro a prenderlo, gratis, che se no poi faccio tardi in ufficio.