Tsunami politico a Terracina
Roberta Tintari, sindaco di Terracina, è stata arrestata, con l’accusa di corruzione, nell’ambito di un’operazione dei carabinieri. Con lei, anche altri esponenti politici, tra cui il presidente del Consiglio Comunale e due assessori della giunta, sono stati raggiunti da misure cautelari.
Roberta Tintari è il primo cittadino della città pontina dall’ottobre dello scorso anno, quando vinse al ballottaggio – in una sfida “fratricida” fra esponenti di centrodestra – contro il rivale, Valentino Giuliani.
I fatti di rilievo penale, che sarebbero emersi dalle indagini in corso, sono connessi alla gestione di servizi relativi alla balneazione, oltre ad autorizzazioni e sanatorie per opere situate sul demanio marittimo, e ad opere pubbliche eseguite dal Comune di Terracina.
Le indagini sono partite nel 2019, dunque prima della nomina a sindaco di Roberta Tintari e dell’entrata in carica della sua giunta. L’accusa che, a quanto si evince, verrebbe mossa a lei e agli altri indagati, è quella di aver operato scelte finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali.
Già alcuni mesi fa, nel mese di gennaio di quest’anno, un’altra operazione di carabinieri e Capitaneria di Porto, aveva travolto la vita politica di Terracina, ponendo agli arresti domiciliari l’allora vice sindaco Pierpaolo Marcuzzi – che alcune fonti indicano come coinvolto anche in questa nuova indagine – con l’accusa di truffa, ordinanza poi revocata nel mese di aprile.