“C’è anche rossa?”
“Per le buche poi chiamiamo Tiger Woods!” ha scritto qualcuno via Facebook. “E ai cinghiali ci pensa Amadori?” ha ironizzato qualcun altro. “Ridurre gli incidenti e avere strade più sicure sono nostre priorità”, aveva invece scritto il sindaco di Roma, su Twitter, a commento dell’incontro ufficiale, avuto con l’ex direttore generale della Ferrari ed ex capo della Formula Uno, Jean Todt.
Cosa c’entri il “mago” delle strategie ai box, il plurivincitore di campionati mondiali, con le code sulla Tangenziale est, gli imbottigliamenti sulla Tuscolana e i rallentamenti sul Raccordo Anulare, non risulta molto chiaro. Cosa potrebbe consigliare uno con il curriculum di Jean Todt, a Gualtieri e al suo assessore alla mobilità Patanè? Di far entrare in strada una Safety Car dopo ogni tamponamento romano?
Che le logiche della Formula Uno siano completamente inadatte nel traffico capitolino, ce lo fece capire la Ferrari stessa – insieme alla sua casa madre, la Fiat – in un vecchio e divertente spot pubblicitario, girato proprio ai tempi in cui Jean Todt mieteva successi in tutti i circuiti del pianeta.
In quella pubblicità, l’allora campione del mondo in carica, Michael Schumacher, provava a muoversi con la sua Ferrari fiammante all’interno delle strade della Capitale, ottenendo solo danni continui e continue frustrazioni.
Alla fine, arrendendosi all’evidenza, decideva di lasciare il suo bolide e preferiva andarsi a comprare una Seicento. Mantenendo un unico vezzo, retaggio del suo vecchio amore per la Ferrari: “C’è anche rossa?”, chiedeva perciò al concessionario Fiat.
Le regole della Formula Uno e il traffico di una città come Roma, sono due cose totalmente opposte fra loro. Ovvio che, a questo punto, l’ironia dei romani l’abbia fatta da padrone all’annuncio dell’arrivo di Todt. Quello che però molti romani non sanno – e che, formalmente, giustifica l’incontro di Jean Todt col sindaco – è il fatto che Todt abbia ricoperto, in questi ultimi anni, il ruolo di segretario generale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale.
A questo punto verrebbe da chiedersi perché le Nazioni Unite abbiano incaricato proprio lui, ma tant’è. Resta il fatto che Jean Todt si è dichiarato molto soddisfatto del suo incontro romano: “Un buon primo passo per dare a tutti l’accesso a trasporti sicuri e green”, ha twittato. Green? Cosa c’entra la sicurezza stradale con le scelte più o meno “verdi” di Roma? Altro mistero.
Resta ora da capire se Todt, allontanandosi dal Campidoglio, sia o meno salito su una Ferrari e non sia a quel punto rimasto imbottigliato in mezzo al traffico, come accadde a Schumacher. Forse sta ancora contrattando con qualche concessionario, per prendersi pure lui una bella Seicento usata: “C’è anche rossa?”