Mo je faccio er risciacquo!

“I panni sporchi si lavano in casa” recita un antico motto. Ma chi più di Totti e Ilary, ha sempre fatto vedere in pubblico, davanti all’intero paese ammirato, come si lavano i propri panni sporchi? Lui, ingenuamente, gettava un pillolone di detersivo dentro la lavatrice, con tanto di telecronaca diretta e grida dei tifosi. Lei, con la placida scaltrezza che solo le donne sanno avere, restava a letto fino all’ultimo minuto, attendeva che lui se ne fosse andato e poi, al momento giusto, interveniva col colpo decisivo di ammorbidente, a risolvere una situazione altrimenti un po’ dura.

Già ad osservare questo, risultava tutto molto chiaro: i panni sporchi, quei due, li avrebbero comunque lavati in pubblico, con buona pace della privacy. E, nel lavarli, avrebbero preso due strade diverse, per stile e per filosofia, strade che probabilmente avrebbero messo a dura prova la solidità e la complicità della coppia. Era tutto già chiarissimo. Perché è così che funziona, in questi casi, quando fai della tua quotidianità uno show. È la dura legge del pod. E anche del lenor.

D’altronde, quali altri piccioncini potrebbero vantare, in vita, oltre a quei divertenti spot, anche un film e una serie tv sulla propria vita quotidiana? Una roba che nemmeno Garibaldi e Anita, Dante e Beatrice, Giulietta e Romeo, Fedez e Ferragni, possono sbandierare a quei livelli. Certo, tutti speravamo de morì prima di vederli litigare, quei due. Però tutti, al tempo stesso, sapevamo bene che, prima o poi, li avremmo visti venire alle mani.

Sognavamo solo di poter contare in una Sandra e Raimondo del nuovo millennio, in un nuovo chenoiachebarba chebarbachenoia, con lui che s’invaghiva goffamente davanti a qualunque gnoccolona gli si parasse davanti, mentre lei brontolava per tutto. E immancabilmente, alla fine, l’amore trionfava, i due restavano insieme, almeno fino alla nuova puntata della sit com.

Lo sognavamo, ma i tempi sono cambiati e il nuovo millennio non prevede le mezze misure: o di qua o di là, o coppia perfetta o single impenitenti. Le cinquanta sfumature di grigio della quotidianità non fanno audience e al primo chenoiachebarba si cambia canale.

E allora, alle 19, tutti lì ad attendere la conferenza stampa, ansiosi di sapere, come di fronte all’annuncio di un nuovo Dpcm. Con tanto di breve ritardo d’ordinanza. Poi, una volta sciolto il dubbio, tutti a commentare. Dal grande sociologo di grido, al grande capo Estiqaatsi. Con Osho che può finalmente sfornare le sue nuove efficacissime battute sul tema e il web che può dare sfogo al suo florilegio di meme.

E finisce così, questa favola breve se ne va… Ci resta solo il dubbio se adesso resti più lui o più lei il vero e più autentico simbolo della romanità contemporanea, di quella simpatia spontanea, nata coatta e borgatara, che diventa capace di parlare con efficacia all’intera nazione.

Perché Totti e Ilary sono come il Manzoni, quando scelse un dialetto, per farne una lingua compresa da tutti gli italiani. Quando cioè decise di risciacquare i panni in Arno. Ora quei due dovranno risciacquarli sul Tevere, i loro panni, che tanto c’è la crisi e la lavatrice meglio non accenderla – anche perché poi, a chi dei due rimane la lavatrice? Hanno già deciso gli avvocati? – almeno così si risparmia.

 

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