Netturbini: i premi servono a migliorare i servizi
Grande scandalo ha provocato la notizia di un accordo tra il nuovo Sindaco di Roma e i sindacati dei netturbini romani. In questo accordo ci sarebbe una norma che premia, con una cifra dai 360 ai 200 euro lordi cadauno, chi non sarà assente per malattia da qui fino a Natale. Nell’accordo ci sarebbero anche altri incentivi per la pulizia straordinaria della città. Ma di questo non si parla. Quello che indigna è il “premio anti assenteismo”.
Si stupiscono che qualcuno, in questo caso il Sindaco di Roma, abbia inventato questa misura. Cominciamo a sfatare un informazione errata. Dal 1980 sono previsti nei contratti dei dipendenti pubblici e delle aziende collegate, dei fondi destinati alla “produttività”.
La gran parte di questi soldi, tranne qualche caso virtuoso, sono stati distribuiti a pioggia ai dipendenti in base alla presenza in servizio. La genialità dei dirigenti degli enti e dei sindacati non è riuscita a trovare una forma migliore, per individuare chi si rendeva disponibile al miglioramento della funzionalità dei servizi.
Dal 1980 sono previsti nei contratti dei dipendenti pubblici e delle aziende collegate, dei fondi destinati alla “produttività”
Su una questione tutti sono d’accordo, i dipendenti pubblici e quelli delle aziende collegate, non riescono a “produrre” quanto potrebbero. I soldi destinati alla “produttività” sono sicuramente un buon investimento. Quello che è quasi sempre mancato è stato un piano vero per utilizzare questi fondi a vantaggio dei servizi e quindi dei cittadini. Questo è il vero scandalo.
Non bastano i controlli, altroché necessari, sulla presenza in servizio. Serve convincere i dipendenti alla necessità di un maggior impegno verso il loro lavoro. Ciò si ottiene con la riorganizzazione dei servizi, con cicli di formazione e anche con incentivi economici.
Questa mattina ho visto, per la prima volta dopo tanti anni, dei netturbini intenti a ripulire dai rifiuti l’intorno dei cassonetti. Rispettando anche la differenziata. Queste è la vera notizia positiva per la città.
[Roberto D’Alessio, da poco in pensione, è stato un alto funzionario del Campidoglio e un dirigente sindacale. Qui una sua intervista prima delle elezioni comunali sulla questione della macchina amministrativa capitolina]
Non bastano i controlli? Per forza, non ci sono. In ogni caso, la municipalizzata dovrebbe essere rivoltata come un calzino per cercare di farla diventare almeno come le altre nelle grandi citta’, non dare regali ai dipendenti sperando che, inteneriti, si mettano al lavoro come altrove.
Meno premi, piu’ controlli, e piu’ impianti di smaltimento.