Viale Trastevere

Se alla conformazione di Roma si applicassero, con palese assurdità, rudimenti di deriva dei continenti, uno dei punti in cui si incontrano le zolle passerebbe per viale di Trastevere, specialmente nella parte più lontana dal centro.

È qui che Monteverde, per indiscutibile imponenza altimetrica, sovrasta lo stradone rendendolo valle, che poi declina nella stazione ferroviaria e ancora, a sinistra e a destra, nel dipanarsi sequenziale di Porta Portese, Ponte di Ferro, piazzale della Radio, viale Marconi e così via, verso “fuori”.

Da una parte, dunque, l’ascesa verso il tetto della città, dall’altra la tentacolare metropoli di traffico e commerci.

Le scalinate che salendo dal vialone saldano i due livelli sono tre.

La più lontana, partendo da questo crocevia tettonico, è via Ugo Bassi, che raggiunge altezze gianicolari e sta alle altre come la portata principale all’antipasto.

La precedente, in un condominio, sale stretta e fascinosa, zigzagando mimetica tra la vegetazione. Ma è chiusa, con un cartello che segnala pericolo e divieto.

Da una parte, dunque, l’ascesa verso il tetto della città, dall’altra la tentacolare metropoli di traffico e commerci

E poi c’è la prima.

La precedono un negozio di autoricambi, un compro oro, un posto per le scommesse.

Subito dopo, come un fotomontaggio, poco più di una quindicina di gradini salgono tra pareti di tufo. Sopra, nella strada intitolata a Giuseppe Parini, poeta, gli uccellini subentrano ai tram, differenza appena mitigata da un’imponente concentrazione di cassonetti.

Sul muro lungo la scala una targhetta in bronzo riporta “Catasto 1948”; proprio di fronte una mattonella disegnata afferma “Anarchy in the club”, con ben tre punti esclamativi.
Entrambe risultano purtroppo arcane per i più.

Lasciando in parte inesplorato il mistero del passaggio che congiunge i due continenti e porta verso il mondo nuovo, a prescindere dalla direzione.

 

[Alessandro Mauro è l’autore di Se Roma fatta a scale (Exòrma, 2016) e Basilio – Racconti di gioventù assoluta (Augh!, 2019)]

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