Corviale a S. Pietro, bus-photo-reportage

Una sola è la soluzione per decongestionare il traffico, diminuire l’inquinamento e limitare il livello di stress: utilizzare i mezzi pubblici. Il problema è che viviamo in una città servita da un parco circolante vecchio e insufficiente, al quale dobbiamo aggiungere le limitazioni imposte dalla pandemia e gli eventuali rischi ai quali si potrebbe andare incontro frequentando luoghi affollati.

Ma per molti cittadini, quelli che a Roma vengono sinteticamente chiamati i “mezzi” sono l’unica opzione, nonostante tutto. E allora andiamo a vedere come va, su un percorso che unisce la periferia al centro, Corviale a Corso Vittorio Emanuele, da capolinea a capolinea, sulla linea 98.

Partenza alle 8.35 dal Primo Lotto del Serpentone, testa o coda scegliete voi, dove una curva d’asfalto disegna una balconata sulla campagna romana.

Tenuta sempre chiusa per restrizioni Covid la porta anteriore, dalle altre due c’è chi sale verso il secondo turno di entrata a scuola, chi per raggiungere il posto di lavoro e chi con carrello al seguito è pronto per fare la spesa.

A quest’ora gli scolari sono pochi e anche se lo spazio in piedi in alcuni momenti non permette di tenere il metro di distanza, l’autobus sembra affollato il giusto e tutti, ma proprio tutti, indossano correttamente la mascherina.

Sulla destra scorre il verde della Valle dei Casali con all’interno i resti della seicentesca Villa York fino ad arrivare alla sorprendente struttura del Buon Pastore opera di Armando Brasini, lo stesso di Ponte Flaminio.

La voce registrata annuncia le fermate una a una e i nomi che riecheggiano nel silenzio – forzato dalle mascherine e favorito dall’isolamento da cellulare – in alcuni casi incuriosiscono, come “Fontanile Arenato”, che ricorda un abbeveratoio per cavalli e buoi col tempo seccato e riempito di terra, o come Torrerossa legata ad una torre edificata all’incrocio con via Aurelia Antica e oggi non più esistente.

Qui sono per lo più preti, seminaristi e suore i frequentatori dell’autobus, che partono dai collegi della zona per raggiungere San Pietro e le Università Pontificie.

L’autobus scende verso Gregorio VII, sotto il Ponte della Stazione San Pietro passando di fianco all’Aula Nervi sovrastata dal Cupolone, per entrare nel Tunnel di Porta Cavalleggeri, percorso a piedi da qualche temerario che, complice il traffico intenso, riesce a riemerge dall’altra parte impiegando lo stesso tempo del nostro autobus.

Ecco San Giovanni dei Fiorentini e subito via Paola, all’inizio di Corso Vittorio Emanuele, in quel capolinea che segna la fine del nostro tragitto, durato 50 minuti, e l’inizio del viaggio di ritorno verso Corviale.

 

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