La candidata sinoromana e i razzisti su FB

Lei si chiama Lin Yifan, è candidata alle prossime elezioni comunali e nel “santino” elettorale su facebook scrive: “Classe ’77. Imprenditrice, filantropa e mamma di 3 figli.

Sostenibilità, inclusione, pari opportunità, civile convivenza multietnica, decoro urbano ed incentivo al turismo internazionale, ma soprattutto coesione ed amicizia tra romani e stranieri”.

Lin Yifan, lo scrive lei stessa, è sinoromana. Cioè romana, cittadina italiana, di origine cinese: è nata a Shanghai, è arrivata a Roma a 12 anni, e poi ha assunto la cittadinanza italiana una volta maggiorenne. Sul suo sito scrive di aver iniziato a lavorare aprendo una gioielleria a 17 anni e che oggi invece si occupa di ristorazione e anche, come consulente di mercato di aiutare “le piccole e medie imprese italiane interessate ad affacciarsi verso l’Oriente”. E si occupa di diritti delle donne e di beneficenza in seno alla World Women Organisation.
Scrive ancora: “Per me Roma rappresenta oramai la mia prima casa, sono una romana acquisita che da oltre trent’anni frequenta amici romani in locali romani ed ama ostentare, nonostante i lineamenti asiatici, la romanità”.

Non avremmo parlato di lei, che è una tra le centinaia di candidati per il consiglio comunale di Roma, se non fosse perché il suo annuncio elettorale sia diventato il bersaglio di numerosi attacchi, proprio per le sue origini. 

Qualche esempio? Scrive Tiziana C.: Vai al suo paese fatti cittadino è vedrai che opportunità avrai carri e buoi dei paesi tuoi”.Oppure Giampiero V.: “Si Caro Gualtieri! Ma che cosa c’entra una signora cinese con Roma? Già le differenze culturali tra noi e loro sono enormi, e così Lei alle spaventose emergenze romane vuole aggiungerne anche altre; e senza saper indicare ancora a pochi giorni dal voto , in concreto, cosa Lei voglia fare e perchè dovremmo votarla!”. O ancora Natalina M.: “Tra poco saremo governati anche dai cinesi poi se Dio vorrà verranno i talebani. Mi chiedo se nel governo cinese ci siano italiani o europei”. O Adelina S.: “Ma non ci sono donne italiane da mettere in politica ci vogliono i stranieri”.

A un’utente che protesta per i commenti offensivi, risponde  Cinzia R.: “Siete gli stessi che chiamano la gente no vax ed accettano la discriminazione del Green Pass. Piantatela di fare i finti buoni”. Mentre tale Elisabetta R. scrive: “Pari opportunità? Gli italiani non avranno mai tutte le agevolazioni che hanno gli stranieri in italia” e Tamara S. Pure in politica. Poi voglio vedere piano piano come si infilano nei posti di comando. C sorrisetto. Come dire soddisfatti ed inc.”. Oppure Giovanni S.: “A pare che vogliono più negozi e ristoranti cinesi ,e meno quelli italiani”, e Matteo C.: “Cavallette fritte per tutiii dajeee”. O ancora Marco I.: “Che caxx c’entra questa?????? che stamo in cina???? se candidasse nel paese suo!!!! ….cosi’ da via libera a tutta la cina di entrare da noi!!!!! gia’ so’ troppi quelli che ce stanno!!!!! ma via da QUI!!!!! ”.

Ma di commenti di questo tipo ce ne sono decine di altri. E rappresentano il termometro di una cosa che si chiama “razzismo”. Che in questo caso, guardando i profili dei commentatori, sembra un fenomeno diffuso tra i sostenitori di diversi schieramenti. In questo caso, abbiamo individuato simpatizzanti grillini, di centrodestra e anche almeno un calendiano. Ma potrebbe succedere anche tra simpatizzanti di centrosinistra: quando si parla di “zingari”, per esempio, c’è una certa diffusa intolleranza.

Poi ovviamente ci sono quelli che si vergognano a fare la figura del razzista, spiegando che il problema non sono le razze, ma le “culture differenti” (cultura differente is the new razzismo). Vagli a spiegare che Roma è storicamente una città incrocio di popoli, culture, cucine, etc. Vagli a spiegare che gli italiani all’estero sono stati spesso oggetto di razzismo, etc. 

In ogni caso la reazione di Lin Yifan è stata esemplare: “In questo post una piccola minoranza di ignoranti, che non rappresenta gli italiani, mi ha riempito di insulti, io ringrazio di cuore le tantissime persone che mi hanno mostrato la loro solidarietà, voi siete la mia forza, voi siete l’Italia”.

 

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