Liberateci dai rifiuti!
Chiediamo al governo di intervenire con urgenza sulla situazione rifiuti di Roma e di farsi regista effettivo del Piano Rifiuti della città, capitale dello Stato, vetrina di un Paese europeo e moderno quale abbiamo l’ambizione di essere. Chiediamo la nomina di un commissario governativo, che agisca di concerto con i Ministri competenti, per attivare in tempi brevissimi gli interventi volti a scongiurare l’emergenza sanitaria e sociale, ma soprattutto per avviare un ciclo industriale dei rifiuti e l’effettiva transizione verso l’economia circolare.
I cittadini romani lo chiedono da anni. Ce lo meritiamo, lo pretendiamo.
Perché al governo? Perché i cittadini sono scoraggiati dall’indecoroso rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione. Non è la prima volta che denunciamo che la catastrofica gestione dei rifiuti a Roma e la totale assenza di un ciclo industriale dei rifiuti ha molti colpevoli e le responsabilità sono condivise. Nei fatti – e nella stessa percezione dei cittadini smarriti e sfiniti – Comune e Regione non sono solo avversari politici, ma paradossalmente risultano alleati contro gli interessi della nostra città.
Siamo all’ennesima e prevedibile emergenza rifiuti. I cassonetti sono discariche a cielo aperto: e sono tante, diffuse ovunque ma prive dei requisiti di sicurezza delle discariche vere e proprie. Dopo il Covid, i rischi associati a questa situazione appaiono ancora più inaccettabili. I cittadini, per l’ennesima volta, vivono l’umiliazione dell’invisibilità. I primi turisti tornati a Roma fuggono, inorriditi dai cumuli di immondizia e dai miasmi, impauriti dalle condizioni igieniche della città, mentre ristoratori e operatori turistici vedono sfumare l’attesa ripresa.
In questi giorni stiamo assistendo anche alla presentazione di “piani o programmi” per la gestione dei rifiuti da parte dei candidati sindaci. Alcuni più dettagliati, altri che liquidano il tema con poche frasi generiche. In tutte le proposte però non troviamo una comunicazione trasparente sull’urgenza di chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma e sugli impianti necessari. Inseguendo il consenso elettorale, le “soluzioni” proposte sono sempre le stesse: aumento della raccolta differenziata, meglio se “porta a porta”, impianti di riciclaggio (magari!), riduzione della tassa sui rifiuti o tariffe puntuali, pulizia di strade, caditoie, tombini. Tutto il resto rimane opaco.
Questo indigna. Nessun cambio di passo da parte di chi si candida a governare Roma nei prossimi cinque anni: il cittadino continua ad essere considerato il “popolo bue”, senza alcun rispetto delle nostre intelligenze, dei nostri soldi, della nostra infinita pazienza dimostrata in anni di mala gestione dei rifiuti.
Ci saremmo invece aspettati una narrazione diversa! Il riconoscimento che la situazione è grave, che il problema è enorme e richiede scelte immediate. Che non se ne esce senza un Piano rifiuti condiviso da chiunque si candidi a governare Roma, che pianifichi nei dettagli gli interventi necessari nel breve, medio, lungo periodo e che soprattutto sia costruito con la partecipazione di enti, istituzioni ed esperti autorevoli. L’Europa indica la strada con chiarezza, fissando soglie e limiti per ogni singola fase del ciclo dei rifiuti.”
Roma, 1° luglio 2021
I primi firmatari sono:
Francesco Acampora, Emma Amiconi, Laura Barbieri, Roberta Bernabei, Patrizia Bortolato, Roberto Caggiano, Luigia Mirella Campagna, Martina Cardelli, Umberto Cao, Claudio Cipollini, Viviana Corsi, Villelma Carucci, Carla De Bernardinis, Rossella Del Conte, Marina di Giacomo, Barbara Fridel, Francesca Gatto, Mara Giovannini, Elisabetta Ghirlanda, Alessandra Gulotta, Stefano La Greca Bertacchi, Guido Lanciano, Daniele Meledandri, Paola Marchetti, Elisabetta Natili, Domenico Nesci, Piero Pasqua, Alessandro Ranieri, Elio Rosati, Gianguido Santucci, Susanna Spafford, Maria Squarcione, Paola Spigarelli.
Le prime adesioni collettive sono di Amici della Terra e Cittadinanzattiva Lazio