Annalisa Corrado, ingegnera verde
Se provate a cercare Annalisa Corrado su Google, scoprirete che il motore di ricerca la presenta sommariamente come “politica”, con tanto di foto. Ma è una definizione un po’ parziale per questa “ingegnera meccanica ecologista, co–portavoce Green Italia”, come lei stessa si definisce su Twitter.
Il fatto è che in questo momento la politica, almeno quella di partito, l’ha un po’ delusa, e preferirebbe probabilmente definirsi più “ingegnera e scrittrice” che “politica”. Del resto, il suo libro “Le ragazze salveranno il mondo” è stato un buon successo. Edito da People, è uscito subito dopo il lockdown, nel maggio 2020, e racconta il contributo dato da molte donne all’ambientalismo (Greta Thunberg è solo l’ultima, anche se è la più famosa, grazie ai social). E Annalisa Corrado oggi continua a presentarlo in giro per l’Italia, in presenza oppure online. Non solo: ha scritto un saggio sulla transizione ecologica e un altro sull’economia circolare, e ora sta scrivendo un libro con Rossella Muroni, romana come lei, quasi coetanea, ex presidente di Legambiente e oggi deputata ecologista.
“Sull’ecologia c’è tanta sensibilità, ma poca consapevolezza”, dice Corrado al telefono mentre sta tornando in treno da Milano, per un viaggio di lavoro. E spiega che vuole lavorare a colmare quel gap. E che il suo lavoro di saggista, di divulgatrice scientifica, in questo momento, è propedeutico a una “sanificazione” della politica.
In realtà, Annalisa Corrado, 47 anni, si è affacciata alla politica da pochi anni, nel 2014. All’epoca lavorava già per AzzeroCo2, una società (meglio, una energy service company) che offre “strategie di sostenibilità ambientale per aziende, enti e privati” e che è nata in quel grosso calderone creativo che è Legambiente. Non aveva trascorsi di militanza da giovane: di provenienza cattolica, aveva frequentato le associazioni di volontariato, le mense caritas e le botteghe di prodotti equi e solidali, più che le sezioni di partito. Ma a farle scoprire la politica sono state invece le energie rinnovabili, e in particolare il taglio degli incentivi da parte del governo. “Ho cominciato a occuparmi di politica come operatrice del settore rinnovabili che fa pressione sul governo per cambiare una normativa”, ammette.
Un passo indietro. Annalisa Corrado, è una di quelle donne appassionate fin da ragazzina di Stem (cioè Science, Technology, Engineering and Mathematics, nell’acronimo inglese). Dopo il liceo scientifico – il Majorana di Spinaceto – le era sembrato logico iscriversi a ingegneria, all’università. Ingegneria aerospaziale, per la precisione (e quando me lo dice a me viene in mente una bella seria su Apple Tv che s’intitola For All Mankind, in cui ci sono un bel po’ di donne impegnate nella corsa allo spazio). Poi però si è accorta che le interessava più ingegneria biomedica. Ma alla fine, mentre era già impgenata con corsi ed esami, ha scoperto l’ingegneria energetica, la materia in cui si è poi laureata nel 2001, quando già aveva iniziato a lavorare. “Mi serviva un scopo sociale”, dice, e la “conversione ecologica” era il tema perfetto.
Un passo avanti. Nel 2014 Corrado – che, a un primo contatto, sembra una persona molto entusiasta e diretta – scopre la politica e i Green Italia, di cui diviene presto co-portavoce. Questi ultimi sono una specie di partito-associazione-lobby ecologista, che tifa per i Verdi europei (quelli del Girasole) ma non è in ottimi rapporti coi Verdi italiani (quelli del Sole che Ride). Il tentativo di fusione tra le due sigle è destinato a fallire, ma alle elezioni europee del 2014 nasce una lista unitaria, che riesce a presentarsi facendo ricorso contro la legge elettorale italiana. Corrado è capolista. La lista Federazione dei Verdi – Green Italia però non riesce a eleggere alcun parlamentare. E lo stesso accade cinque anni dopo, nel 2019, con Europa Verde.
Nel frattempo, l’ingegnera si è avvicinata anche a Possibile, la formazione di sinistra fondata da Pippo Civati, entrando nel comitato scientifico. Ma con la fine dell’esperimento elettorale di Europa Verde (a cui partecipava anche Possibile), finisce anche il feeling con il piccolo partito. Green Italia nel frattempo si trasforma in associazione esplicitamente “non partitica”.
Annalisa Corrado continua a lavorare e a occuparsi di progetti innovativi per la transizione energetica, fa consulenza ad aziende, si interessa anche di finanza e incentivi fiscali. Ma la passione politica c’è sempre. Le interessa “lavorare perché in Italia si crei un campo ecologista che riporti a livello istituzionale degli eletti in Parlamento”.
In Italia, dice, “C’è una grandissima sensibilità, ma quando si inizia a parlare di cosa fare concretamente e come farlo, ti perdi subito tanta gente per strada”. Insomma, serve “un lavoro di tessitura nella società civile, perché ci sono così tanti apolidi, gente che non si sente più legata a niente”. E oggi, Corrado guarda con speranza al lavoro in Parlamento della piccola pattuglia composta da Muroni, dall’ex ministro M5s dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti e dall’ex +Europa Alessandro Fusacchia (per la cronaca: due romani e un reatino che però vive da anni a Roma).
Quando si inizia a parlare delle elezioni in Campidoglio, anche quelli di Green Italia vengono convocati al tavolo del centrosinistra. “Ho subito detto che volevo sapere se quello era il tavolo dove si prendevano le decisioni o se serviva solo a tenere buona la società civile, mentre le decisioni vere venivano prese altrove. Ed è quello che è successo, anche con la scelta di Roberto Gualtieri, che è stata una farsa”.
Oggi, Corrado dice che tra i candidati alle primarie del centrosinistra preferisce Giovanni Caudo, ex assessore di Ignazio Marino, presidente uscente del III Municipio. I Verdi romani (quelli del Sole che Ride), invece, hanno scelto Gualtieri.
“Come Green Italia, abbiamo provato a portare uno spazio di voce, in queste primarie. Non ci siamo riusciti, e quindi ora pensiamo al dopo-primarie”, dice. “Alle elezioni qualcosa diremo, ma sono molto demoralizzata. Quando Gualtieri sarà formalmente ‘incoronato’ candidato, bisognerà capire cosa organizzare. Una lista ecologista con persone autorevoli? Oppure sostenere qualcuno nel centrosinistra? Vedremo. Noi porteremo contenuti”.
Quel che è certo, è che per Annalisa Corrado le prossime elezioni comunali sono “un’occasione sprecata”: “Bisognerà cercare di fare il meglio in un contesto al ribasso. Spero di essere smentita”.
In questo momento, dunque l’ingegnera ha molte più soddisfazioni come scrittrice che come politica, ammette. “Scrivere il libro (intende “Le ragazze salveranno il mondo”) è stata una specie di cura dopo essermi scontrata con i miti della politica, il maschilismo, il fideismo, lo scontro tra bande. Scrivere un libro ti dà la possibilità di parlare a tutti. Mentre la politica mi ha fatto male alla salute”.
Tornata da un po’ di anni ad abitare all’Eur, dove è cresciuta, Annalisa Corrado, due figli e un compagno, dice che con la pandemia è tornata anche a vivere Roma, e il suo stesso quartiere, come non succedeva da anni. “Ma questo mi fa anche abbastanza deprimere, per le condizioni in cui versa la città: e nonostante tutto, nessuno sembra voler fare lo sforzo, mostrare il coraggio, di cambiare il destino”.
Tecnici amici mi hanno inviato questi due documenti. Che ne pensa?
Dérapage médiatique : la courbe de Mann | Science, climat et énergie (science-climat-energie.be)
En France, la forêt occupe 31% du territoire métropolitain (climato-realistes.fr)
Ho seguito in replica il Webinar del 3 f3bbraio organizzato da rete donne. Ho subito notato una personalità emancipata , sicura , molto colta e comunicativa. In questo servizio ho conferma delle sue capacità e spero che i suoi obiettivi trovino per i romani e per tutti noi spazi di attuazione sia in politica sia nelle nuove prospettive di tranzisione energetica. Le sono grata per il suo impegno.