Quella scuola un po’ porno

“Tu sei cattivo con me, perché ti svegli alle tre per guardare quei film un po’ porno”. Ve lo ricordate quel motivetto, molto di moda una decina di anni fa, che girava in radio e sul web, dal titolo “Pop porno”? Mi è rivenuto in mente e adesso non me lo tolgo più dalla testa, da quando ho saputo della vicenda bizzarra e incresciosa, avvenuta alcuni giorni fa a Fiumicino: la distribuzione gratuita, da parte della Fondazione Benetton, di libri d’arte erotica, in alcune scuole elementari di quella cittadina.

L’episodio è piuttosto noto per chi vive sul litorale romano, un po’ meno per chi abita lontano dalle rive del Tirreno, sebbene alcuni senatori leghisti di chiara fama, come Simone Pillon, abbiano cercato di portarlo alla ribalta nazionale, per sfruttarlo a livello politico, approfittando anche del legame affettivo fra l’ignaro sindaco della cittadina laziale e sua moglie Monica Cirinnà, paladina delle lotte LGBT, nonché possibile candidata sindaca di Roma. Un legame che permetteva, accusando l’uno, di attaccare anche l’altra.

Il video di “Pop porno”, tormentone musicale del gruppo “Il Genio”

Riassumo in breve la vicenda. Tutto nasce da un accordo stretto fra Fondazione Benetton, Città di Fiumicino, Aeroporti di Roma, Parco Archeologico di Ostia Antica e Maccarese S.p.A, per tramite della Rete scolastica Progetto Tirreno EcoSchools di Fiumicino. Un accordo per un progetto denominato “Piccoli passi nel mondo”, che, nelle intenzioni dei promotori, sarebbe servito a: “Permettere agli studenti delle scuole e a tutta la comunità, di scoprire, in questo periodo di limitazioni fisiche e di crescente isolamento, realtà e paesi lontani, di riflettere sui disagi che stiamo affrontando e sulla necessità di cooperare insieme, per creare un senso sempre crescente di comunità e di collaborazione”.

Nobilissimi propositi. Chi avrebbe potuto dire di no a un progetto di questo tipo? Anche perché, la Fondazione Benetton prometteva in dono ben 9.000 volumi offerti ai ragazzi delle scuole. Come si poteva leggere già da settimane, in alcuni comunicati relativi all’iniziativa: “Nei prossimi mesi una serie di attività diverse tra loro coinvolgerà l’intera comunità scolastica, dalle scuole dell’infanzia alle secondarie di secondo grado di Fiumicino. Le attività si svilupperanno in due fasi, la prima incentrata sull’approfondimento e la seconda dedicata alla creatività”.

Tutto sarebbe dovuto partire con l’arrivo e il dono alle scuole di alcuni preziosi libri: “Segnerà l’avvio del progetto, l’arrivo a Fiumicino di un bilico di 18 metri, contenente 9.000 volumi: i cataloghi delle collezioni Imago Mundi, il progetto no profit di arte contemporanea nato da un’idea di Luciano Benetton, che coinvolge artisti di tutti i continenti e che offre una mappa in divenire, democratica, collettiva e globale, delle culture umane”.

La copertina del catalogo “Imago Mundi”

Che nessuno si sia preoccupato di verificare che tipo di libro fosse questo “catalogo delle collezioni Imago Mundi” e quale forma d’arte promuovesse, è uno degli aspetti bizzarri della vicenda. Ma, si sa, politici e burocrati hanno talmente tante cose da fare e da seguire che, rarissimamente, per non dire mai, in casi come questo si preoccupano di certi dettagli, confidando nel buon senso di chi propone le diverse iniziative. È prassi consolidata da decenni, qualunque sia il colore politico delle giunte in carica.

E così, come previsto dal cronoprogramma, a metà aprile, il famigerato “bilico di 18 metri, contenente 9.000 volumi” sbarca all’aeroporto Leonardo Da Vinci. I libri vengono perciò caricati sui camion, per essere rapidamente consegnati alle scuole di Fiumicino, dando così avvio alle attività. Attività che prevedono, dopo la consegna dei volumi, anche delle letture animate per i bambini più piccoli e degli incontri di approfondimento.

Peccato che, ricevuti, distribuiti e aperti quei volumi, alcune maestre di Fiumicino, alcune mamme e alcuni papà, restino di stucco. Il catalogo è infatti una splendida collezione di raffinata arte erotica contemporanea, con immagini d’autore rappresentanti peni, vulve e altri aspetti dell’eros. Come sia venuto in mente alla Fondazione Benetton di donare libri del genere anche a bambini di sei anni, inizialmente non si capisce bene.

Fatto sta, che alcuni genitori e insegnanti, scandalizzati, portano a conoscenza del fatto il senatore William De Vecchis, leghista, colui che alle ultime elezioni comunali della cittadina aveva conteso fino all’ultimo a Esterino Montino la poltrona di sindaco di Fiumicino. Il senatore De Vecchis, a sua volta, ne parla con l’amico, collega e compagno di partito, Simone Pillon. Ecco così, che il caso diventa politico, da locale si trasforma in nazionale e la Lega può sferrare un attacco a tenaglia, sia contro il sindaco PD di Fiumicino, sia contro la moglie senatrice, sempre PD. Un attacco che giunge nel pieno dello scontro sul DL Zan, quello sull’omotransfobia, scontro nel quale Monica Cirinnà è impegnata in prima linea, proprio contro Pillon.

“Volete avere un’idea di cosa potrebbe accadere nelle scuole se passasse il DL Zan? – parte all’attacco il senatore leghista Pillon, sui suoi profili social – Ecco quanto avvenuto nei giorni scorsi a Fiumicino, comune amministrato dal PD Esterino Montino, marito della senatrice Cirinnà, dove, secondo quanto si apprende, è stato distribuito ai ragazzi delle scuole elementari del Comune un libro-premio. Al suo interno vi si trovano non solo peni, ani e vulve stilizzate, ma vere e proprie immagini esplicite, alcune tridimensionali, con tanto di corredo pornografico testuale, inviti espliciti al sesso orale che non lasciano nulla all’immaginazione”.

Alcune delle immagini contenute nel catalogo “Imago Mundi”

Apriti cielo! Il Comune di Fiumicino tenta di correre ai ripari, balbettando qualche scusa e cercando di spostare la responsabilità sulla Fondazione Benetton. Anche perché scaricare tutta la responsabilità sui Benetton, dopo il crollo del ponte Morandi, è una modalità che funziona bene sia per l’elettorato di destra, che per quello di sinistra: “La diffusione di libri nelle scuole con immagini non adatte a un pubblico di bambini – scrive in un comunicato il Comune di Fiumicino – è stato un errore grave. L’Amministrazione comunale non era assolutamente a conoscenza dei materiali diffusi all’interno del progetto ‘Piccoli passi nel mondo’, che ha investito direttamente le scuole statali con la Fondazione Benetton. Infatti nelle scuole dell’infanzia comunali il fatto non si è verificato”.

“Pur non togliendo nulla al valore artistico del progetto – prosegue sempre il Comune – e non ponendo nessun tipo di censura alla creatività artistica, non c’è dubbio che quando ci si rivolge a un pubblico, bisogna capire di quale pubblico si tratti. I bambini sono soggetti sensibili e come tali vanno trattati. Per questo abbiamo chiesto alla Fondazione Benetton il ritiro immediato dei volumi incriminati”.

Tradotto in soldoni, cioè in un linguaggio più colloquiale, sta più o meno a significare che: io sindaco non ne sapevo niente: era la parte del progetto che riguardava la scuole statali e non quelle comunali, perciò non di mia competenza; prendetevela semmai col governo, ma soprattutto prendetevela con quegli imbecilli dei Benetton, che non si capisce come gli sia venuto in mente di distribuire un libro del genere alle elementari!

Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino

Già: ma come gli è venuto in mente ai Benetton? Perché, in tutta questa storia, gli unici che sicuramente erano a conoscenza, fin da prima della loro consegna nelle scuole, del contenuto erotico – d’autore, certo, ma pur sempre erotico – di quei libri, sono i dirigenti della Fondazione Benetton.

Come mai, nei loro comunicati per promuovere l’iniziativa “Piccoli passi nel mondo”, hanno taciuto un elemento così importante e che, sicuramente, avrebbe poi comportato scandalo e polemiche? E cosa c’entra un libro di arte erotica con un progetto legato al tema del viaggio? Sapevano forse che le polemiche, che inevitabilmente sarebbero seguite, erano un modo come un altro per fare pubblicità alla Fondazione? Qualcuno voleva mettere in difficoltà Montino e sua moglie e far loro uno sgambetto? Oppure, più semplicemente, la Fondazione Benetton è gestita da un gruppo di esaltati e d’incompetenti?

Il comunicato della Fondazione Benetton, costretta in fretta e furia a formalizzare delle scuse ufficiali, non chiarisce fino in fondo questi dubbi e non risponde a queste domande. In perfetto stile Ponte Morandi – “È tutta colpa nostra, però anche no!” – i Benetton così si sono espressi: “Ci scusiamo per l’accaduto con le famiglie, i ragazzi e con le scuole che avevano aderito all’iniziativa Piccoli Passi nel Mondo per celebrare il centenario della nascita di Gianni Rodari nell’ambito del progetto Navigare il Territorio, attivo da anni a supporto della comunità locale. Stiamo già provvedendo al ritiro delle copie”.

“Purtroppo è stato riscontrato – prosegue il comunicato della Fondazione Benetton – che nelle operazioni di imballaggio dei 9.000 volumi arrivati a Fiumicino, suddivisi in 160 titoli, ognuno dei quali dedicati a un singolo Paese o una comunità nativa e contenenti ciascuno una media di 200 immagini, sono stati inseriti, per un errore, alcuni volumi che non erano destinati alle scuole, contenenti opere non opportune per l’età dei destinatari”.

Insomma, alla fine, per come la mettono i Benetton, è tutta colpa di uno spedizioniere distratto, uno che ha sbagliato ad imballare i pacchi, vuoi per una svista, vuoi perché in quel momento era preso da una curiosa tempesta ormonale che gli ha fatto preferire i libri d’arte erotica alle favole per bambini.

Sarà andata davvero così? Conoscendo la metodologia in uso di solito per certe spedizioni e i sistemi di controllo relativi ai codici a barre posti sui diversi libri, mi riesce molto difficile crederlo. Ma tant’è.
Quel che è certo, è che oggi non vorrei essere nei panni di quel “distratto” spedizioniere, scelto a fare da perfetto – e forse innocente – capro espiatorio.

 

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