La colomba “embedded” di Harry Greb  

Specializzato in wheatpaste, tecnica che consente di incollare disegni su carta precedentemente preparati sui muri prescelti, Harry Greb per Pasqua ha deciso di reclutare la colomba della pace e di schierarla al fianco del Ministero della Salute e del giovane Roberto Speranza, che lo guida. Ha infatti posto la sua opera sul Lungotevere Ripa, all’altezza della sede del Ministero.

L’opera raffigura la colomba, che apre il suo ventre come fosse un portellone di un AC-130H  Hercules, temibile e gigantesco aereo da trasporto militare americano, e sgancia vaccini dotati di paracadute contro la pandemia.
E subito lo stesso Speranza ha rilanciato sui suoi social con tanto di foto l’opera dell’artista.

L’episodio merita qualche piccola riflessione sul rapporto che si è instaurato ultimamente tra la politica e la Street art. Di quello ben più antico tra arte e potere non discutiamo, anche se le dinamiche non sembrano essere molto dissimili.

La Stret Art nasce come movimento di contestazione e ribellione giovanile negli anni Settanta per le strade di New York, ed è perfettamente rappresentata nella sua spontaneità dall‘indimenticabile Keith Haring, che così raccontò il demone che lo ispirava a creare.

One day, riding the subway, I saw this empty black panel where an advertisement was supposed to go. I immediately realized that this was the perfect place to draw. I went back above ground to a card shop and bought a box of white chalk, went back down and did a drawing on it. It was perfect – soft black paper; chalk drew on it really easily” (Un giorno, andando in metropolitana, vidi un pannello nero vuoto dove avrebbe dovuto esserci una pubblicità. Mi resi subito conto che era il posto perfetto per disegnare. Tornai in superficie e in una cartoleria comprai una scatola di gesso bianco, tornai giù e ci feci un disegno sopra. Era perfetto: morbida carta nera. Feci un disegno col gesso molto facilmente).

Zoccolo del Palazzo delle esposizioni dipinto da Kate Huring

 

Negli ultimi anni l’azione dell’arte di strada si è molto istituzionalizzata e ha cambiato modi e obiettivi, in funzione anche di una prospettiva molto influenzata dal marketing e dalla comunicazione.
Molti artisti hanno capito che dalla politica e dal potere potevano guadagnare; non solo contestando o denunciando, ma anche appoggiando e collaborando. Come? beh, facendo propaganda. I politici, dagli artisti, hanno sempre voluto solo ed esclusivamente questo: propaganda e legittimazione culturale, e in alcuni casi religiosa. Questo è valso per Virgilio, Mecenate ed Augusto; per Togliatti, Vittorini e Guttuso; per Stalin e Zdanov,  Lukács e Gorky come per Mussolini, Ciano, Gentile e Sironi o Marinetti, per Giulio II e Michelangelo, e si potrebbe andare avanti all’infinito.

Anche i vari Keith Haring hanno scoperto la via delle istituzioni e si prestano, come è sempre avvenuto, alla propaganda di queste ultime in cambio di visibilità, merce preziosissima, ed anche incarichi, commesse.
Nel Lazio i principali committenti sono diventati i Comuni, i Municipi e la Regione. Quest’ultima ha fatto una legge ad hoc per sostenere, promuovere e di fatto istituzionalizzare i murales e la Street art in generale.
La cosa ha anche un po’ spaventato qualcuno di loro. Maupal, Mauro Pallotta, è arrivato a dire che così avrebbero perso la loro anima e che poteva essere al fine della Street art.

Questo ovviamente non vale solo per Greb, che si comporta un po’ come il pugile di cui ha preso il nome: aggressivo, veloce, talentuoso e alla fine anche un po’cieco nel suo forsennato colpire il bersaglio per vincere e ottenere la ribalta. Vale invece più o meno per tutto il movimento romano. Le opere sempre più spesso inaugurate dalle istituzioni, finanziate da Ambasciate e ONG, enti locali non possono non prestarsi alla propaganda dei loro committenti. Non so se sia un bene o un male però è una cosa di cui dobbiamo tenere conto, siamo distanti da Haring come da BLU, che ha dipinto uno dei suoi più celebri murales per aiutare profughi e poveri a restare dentro un edificio occupato.

Del resto l’inventore dell’avanguardia moderna e del futurismo, Filippo Tommaso Marinetti, che tutto voleva bruciare e trasformare, finì la sua carriera da accademico d’Italia.

Poi però vengono in mente Banksy e il suo Devolved Parliament, in cui il genio di Bristol rappresenta delle scimmie sedute al posto dei membri della Camera dei Comuni a Londra, che non è proprio buona propaganda per la buona politica, come avrebbe detto un politico molto attento alla buona stampa. E allora pensi che chissà, forse c’è spazio per tutto.

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