Ma sto Gazometro, ve piace o no?
Che cos’è che trasforma un relitto in monumento? Una struttura industriale in un qualcosa da lasciare ai posteri, al pari di un grande reperto dell’antichità? Viverlo, senz’altro. Perché se dobbiamo lasciare scheletri in attesa che la ruggine, la burocrazia, la mancanza di idee (e soldi) della pubblica amministrazione ne decretino la fine strutturale, sprechiamo solo tempo, parole e inchiostro (una volta, adesso solo bit).
Salviamo lo sfondo di una fotografia di Pasolini? Il set di un film di Ozpetek? No sicuramente, non basta questo, forse però vale la pena salvarne l’ispirazione e un’idea di futuro che passa anche dalla trasformazione di questa voliera senza tetto, o – come ha detto Baglioni nella discussione della sua tesi in architettura proprio sul suo restauro – di questo grande cilindro, dal quale sembra poter uscire da un momento all’altro una grande sorpresa per la città.
Ma soprattutto dovremmo viverlo. Come ci provano i romani, ogni giorno, attraversando il ponte pedonale lasciato un po’ a sé stesso, o pedalando sulla pista ciclabile che passando lì sotto, arriva all’Isola Tiberina e poi più lontano fino a Ponte Milvio e oltre, fino alla diga di Castel Giubileo, dove il Raccordo una volta era un girone infernale al pari della Cassia e dei Lampadari.
Viverlo, per non fargli fare la fine della tribuna di Fuentes, riemersa dall’oblio dell’abbandono solo perché rappresentava un ostacolo al progetto dello stadio della Roma. E ora che quel progetto sembra morto, si aspetta solo che il tempo la butti giù, per rimanere viva solo nel film di Steno, insieme al Pomata e a Mandrake.
Viverlo e (soprattutto) ripensarlo. Ma qui forse, più dei soldi a disposizione, che non ci sono, manca qualcosa di più importante: l’idea di futuro, che non deve passare da un grande evento che faccia da traino, ma inserirsi nella quotidianità.
Troppo? E allora per favore almeno la pulizia e la cura del verde, uno spazio decoroso nel quale passare una mezza giornata di sole, con una chitarra, uno skate, i colori della street art e ci accontenteremo anche di un semplice skyline su un cielo azzurro.