Passaggio a Nord-Ovest, in bici
Il giro che abbiamo fatto oggi, in una giornata uggiosa ma buona per pedalare, è un giro del tutto nuovo per me e Alessandra, cicliste romane acquisite di Roma Sud, e a tratti sorprendente, sia per il nutrito numero di km di ciclabili a noi ignote, sia soprattutto per i parchi selvaggi al punto giusto, tanto che in un paio di occasioni abbiamo detto scherzando: ma che è la Caffarella? Per questo dobbiamo ringraziare l’esperta guida dei nostri amici Andrea e Sven, ciclo-perlustratori di nuove avventure romane come noi.
Quindi il nostro consiglio generico è: se siete persone con buona pratica di bici, e buone ruote, e avete voglia di esplorare parchi e quartieri a voi poco noti, è il giro per voi.
Punto di incontro, partenza e arrivo: Piazza del Vaticano, un luogo facilmente raggiungibile anche in metro (linea A, fermata Ottaviano) o comunque in bici se si viene dal centro e lungo tutta la ciclabile del tevere, connesso anche al Grab, il Grande raccordo anulare delle bici.
Da San Pietro si parte in direzione Gregorio VII, dove troviamo quasi subito la neo-ciclabile, che ci facciamo tutta fino alla fine. Gregorio VII è tutta in salita, ma molto fattibile tranne gli ultimi 100 metri prima di arrivare. Lì bisogna avere gambe allenate, buone marce o, alle brutte, si può scendere a spinta, tanto c’è un marciapiede.
I punti da segnalare sono l’accesso alla ciclabile venendo da San Pietro che non è del tutto in sicurezza quindi all’occorrenza forse conviene fare su marciapiede opposto il primo tratto, e soprattutto l’attraversamento di Piazza Pio XI, dove bisogna avere gli occhi anche dietro oppure seguire attraversamenti pedonali per riprendere la ciclabile in sicurezza.
Circonvallazione Cornelia si fa tutta sulla destra in attesa della ciclabile, che ci dicono sia prossima, fino all’ingresso del Parco del Pineto, che attraversiamo tenendoci paralleli a Via della Pineta Sacchetti.
Di qui, bellissime vedute di San Pietro e della città. Lasciamo il Pineto alla Chiesa del Divino Maestro e attraversiamo sulle strisce per prendere la tranquillissima via Amidei, poi svoltiamo a sinistra prendiamo via Pezzi e a destra sulla laterale di via della Pineta Sacchetti che ci porta alla fermata Gemelli del trenino.
Qui imbocchiamo a sinistra per un bel tratto il prolungamento della ciclabile di Monte Ciocci, una bellissima ciclabile inaugurata più volte nel corso degli anni e risistemata da poco, che passa tra palazzi, aree sosta, e che per un momento ti fa pensare di essere in un paese del Nord Europa. Invece sei solo a Roma Nord. La seguiamo spensierati fino alla stazione di Roma Monte Mario, poi proseguendo ci troviamo davanti all’ingresso del Santa Maria della Pietà, dove troviamo un bel baretto comodo per fare una sosta colazione.
Da qui proseguiamo lungo via Mattei dove troviamo i lavori in corso per il percorso ciclopedonale che costeggia la ferrovia. Al momento la strada è stretta e piuttosto pericolosa, se avete bambini al seguito vi consigliamo di procedere sul marciapiede di sinistra anche se è molto stretto. Al termine della discesa giriamo a destra, passiamo sotto il ponte della ferrovia e con moltissima attenzione attraversiamo la Trionfale per immetterci nella piccola e tranquilla via Giovanni della Casa.
Arrivati in cima abbiamo due possibilità per entrare nella suggestiva Riserva Naturale dell’Insugherata: la prima e più avventurosa è quella che abbiamo provato noi (girando su via Castagnola, dove vedete tracciato il sentiero sulla mappa), ma per farla abbiamo dovuto spingere la bici per un bel pezzetto, oltre a dover scendere da un dirupo e attraversare un fiumiciattolo su un ponte del tutto precario (ma ci siamo divertiti molto!); la seconda più umana la trovate nella traccia, si tratta di proseguire su stradine locali di Monte Mario alto (via Salvadore, Soave, piazza Thouar, via Assarotti, Gabelli, Guadalupe, Cherubini, Conti, quest’ultima molto ripida in discesa) fino all’ingresso del Parco segnalato sulla Via Francigena.
Dentro la Riserva seguite la traccia e il sentiero, facendo attenzione a non perdervi. L’Insugherata per chi, come noi, non la conosce, è davvero una bellissima scoperta che vale assolutamente il giro intero. È un luogo misterioso, oltre alla flora selvaggia e meravigliosa, ai sentieri impervi, ai fiumiciattoli con ponti improvvisati, agli affacci improbabili di caseggiati lussuosi, alla sabbia bianca e sottile (a Roma una volta c’era il mare…), alla segnaletica dell’antica Via Francigena, pare nasconda, udite udite, la quercia Fibonacci (i cui rami seguono la sequenza a spirali del famoso matematico): ma noi non l’abbiamo trovata, quindi se la volete cercare non la troverete nella nostra traccia.
Rinfrancati dagli oltre 2 km ‘Into the wild’, usciamo dalla riserva lungo la tranquilla via dell’Acqua Traversa per ritrovarci come uno shock nel bel mezzo di un pezzetto di Cassia (per fortuna molto breve): questo è il tratto forse più brutto del percorso, qui la strada è stretta, trafficata e in salita, quindi se siete con bambini o con persone che non sanno pedalare benissimo nel traffico, dovete per forza scegliere lo strettissimo marciapiede sulla sinistra (noi che siamo ciclisti urbani abitué l’abbiamo fatta su strada senza alcun problema).
Arrivati a piazza Giuochi Delfici per raggiungere Ponte Milvio potete proseguire dritti lungo la Cassia se siete esperti ciclisti, ma noi ve lo sconsigliamo. Altrimenti seguite la nostra traccia che passa per le seguenti stradine tranquille (su cui affacciano caseggiati super chic) via Zandonai, via Molinari (qui attenzione a trovare il passaggio seguite la traccia), via Vaccari e arrivati su Colli della Farnesina, vi consigliamo di fare un pezzetto di marciapiede a sinistra prima di attraversare.
Se arrivate a Ponte Milvio, attraversate e prendete la ciclabile Tevere in direzione centro che in questo tratto è rialzata e dunque fattibile anche in inverno, e poi proseguite lungo la ciclabile di viale Angelico che vi riporterà dritti al Vaticano da dove siete partiti. Altrimenti seguite questa traccia che anche se un po’ a zig-zag prosegue seguendo strade e incroci meno trafficati e evitando Ponte Milvio, con un breve tratto di neo-ciclabile flaminia vi riporta sempre sulla ciclabile di Viale Angelico e nuovamente al punto di incontro.
Qui la traccia di komoot:
https://www.komoot.it/tour/318090257#previewMap
Un percorso alternativo possibile e più breve:
Potreste iniziare il percorso direttamente dalla ciclabile di Monte Ciocci, in questo caso prendere la metro A e scendere a Valle Aurelia, all’uscita girare a sinistra, seguite l’uscita un po’ rocambolesca e vi troverete davanti l’ingresso della ciclabile, molto in salita il primo tratto e per niente segnalato, ma molto frequentato quindi se vi perdete chiedete alle molte persone (runner, accompagnatori di cani, passeggiatori…) la direzione Gemelli, dove aggancerete la nostra traccia.
Complimenti a tutti voi. Un reportage che qualche snob definirebbe local, ma che in realtà racchiude un sacco di esperienze e di emozioni. Bravi.