RR Sound: 1979

La colonna sonora del 1979 è una delle più belle che io ricordi.
Quell’anno i dischi in radio arrivavano a carrettate ed erano quasi tutti belli, sarebbero divenuti dei classici negli anni a venire. Dal pop al rock ci si poteva sbizzarrire in quella moltitudine di note, ecco spiegato il motivo di una compilation tutto sommato trasversale, senza un genere che prevalga sull’altro.
Le radio libere si lasciavano trascinare dal turbinio di suoni che arrivavano da oltre Oceano, sul filo della disco music. A farla da padrone il sound raffinato, contraddistinto dalla chitarra di Nile Rodgers e dal basso inconfondibile di Bernard Edwards, degli Chic. Ricordo che ascoltai per la prima volta “Good Times”, nel programma Soltanto Soul condotto da Francesco Acampora su Radio Luna. Dopo aver raggiunto forse il punto più alto della loro carriera, con l’album Risque’ il gruppo statunitense imboccava l’inesorabile parabola discendente, non prima d’aver concesso l’ultimo sprazzo di classe in una serie di successi fra i quali spiccava la già citata hit poi sfruttata dalla Sugarhill Gang per “Rapper’s Delight”.

[Qui il link a Spotify – gratis -, in fondo al post il player con tutti i brani]

Nel frattempo anche ‘What a Fool Believes” dei Doobie Brothers scritta a quattro mani da Michael McDonald e Kenny Loggins, viaggiava in radio che era un piacere. Il prolifico ’79 fu anche quello di “Drums and Wires” terzo album degli inglesi XTC. La band di Swindon non realizzò il suo album migliore, ma all’epoca “Making Plans for Nigel” mi conquistò subito, proprio come “Stomp!” dei Brothers Johnson, autentico tormentone del periodo e “Lost in Music” delle Sisters Sledge sempre di marca Chic.

Nella compilation l’angolo della raffinatezza non finisce qui, ci sono gli Steely Dan con “Do It Again” a dare un saggio della loro classe immensa e Cristopher Cross con “Ride Like a Wind” tratta dall’album d’esordio, l’unico che gli diede la fama di cui gode ancora adesso.

E che dire della premiata ditta Daryl Hall & John Oates nel momento del loro massimo fulgore, con l’album “Private Eyes”? “I Can’t Go for That (No Can Do) è una vera perla, privilegiata dai disc jockey dell’epoca grazie anche alla versione mix. L’accoppiata Steve Lukather e Cheryl Lynn diede vita al singolo dei Toto intitolato “Georgy Porgy” ispirato a una popolare filastrocca inglese, semplicemente divino.
Non trovo più aggettivi per definire due brani come “Give Me the Night” di George Benson del 1980 e “Igy (International Geophysical Year)” di Donald Fagen che, per dirla tutta è stata pubblicata nel 1982, in un periodo d’oro per la musica che sarebbe durato per buona parte degli anni ’80. In conclusione ancora un sussulto di raffinatezza, ancora con gli Steely Dan e la loro “Hey Nineteen”.
Qualcuno si chiederà che fine ha fatto l’album “Breakfast in America” dei Supertramp, disco dei record nel 1979 e negli anni a venire, che compare nella copertina della compilation. Ne riparliamo nella prossima puntata!

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