I ragazzi come stanno?

Simona Rattà è una giovane psicologa e psicoterapeuta che vive e lavora da alcuni anni a Roma.
Si occupa di bambini, ragazzi e giovani adulti con disturbi specifici di apprendimento, difficoltà scolastiche, emotive e del comportamento. Tra i suoi servizi clinici ci sono anche percorsi di “parent training” per i genitori, cioè  percorsi che aiutano le famiglie a sviluppare abilità comunicative più efficaci e strategie educative per gestire la disciplina e le regole.
Le abbiamo chiesto di raccontarci come è cambiato il suo lavoro in queste settimane, come ha potuto lavorare a distanza coi suoi giovani pazienti e come reagiscono i ragazzi al lockdown per il coronavirus.

Fino a circa pochi mesi fa nessuno si immaginava cosa significasse vivere in quarantena. Oggi, a causa della diffusione del Covid-19 tutto il mondo è chiamato a farlo, stando a casa per la salute di tutti. Ci siamo ritrovati a cambiare le nostre abitudini e il nostro modo di pensare e agire. Ci siamo sentiti tutti coinvolti all’improvviso in un nuovo inizio.

Come ho riorganizzato la mia attività clinica in studio? Attraverso consulenze e terapie online a distanza usando Skype. I bambini, i ragazzi e i giovani adulti si sono adattati facilmente all’utilizzo della piattaforma digitale per continuare le terapie intraprese.
A differenza dei più piccoli, una maggiore difficoltà l’ho riscontrata in alcuni genitori. I più grandi, non sempre pratici nell’utilizzo degli strumenti a distanza, hanno avuto bisogno di un addestramento all’uso della piattaforma digitale. Oltre a ciò, di una vicinanza più continuativa nell’ascolto e gestione delle problematiche inevitabilmente insorte in tempo di quarantena. Come ad esempio le difficoltà nella riorganizzazione degli spazi e delle attività nella vita in famiglia.

In generale posso dire che la tele-riabilitazione funziona molto bene, in termini di efficacia dell’intervento. Grazie al contatto visivo, seppur mediato da uno schermo, all’ascolto delle problematiche, allo scambio comunicativo e a degli obiettivi di lavoro condivisi insieme, i pazienti ottengono notevoli miglioramenti sulla regolazione dello stato emotivo e del comportamento. L’efficacia degli interventi a distanza sono poi ad oggi notevolmente confermati dagli studi presenti in letteratura scientifica e resi noti dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.

Foto di Valerie Renee diffusa su Flickr.com con licenza creative commons

 

Inoltre, la modalità della terapia telematica consente una continuità degli interventi e una riduzione della percezione di pericolo “di abbandono” in un momento di grande difficoltà collettiva. Un altro vantaggio, è l’indubbia comodità sia per la famiglia che per il terapeuta di poter gestire da casa l’intero intervento con flessibilità. Ed inoltre, osservo maggiore curiosità dei più piccoli nelle sedute, perché lo strumento digitale cattura maggiormente l’attenzione e stimola l’interesse e la partecipazione.

A livello psicologico, la maggior parte dei bambini e ragazzi che seguo mostrano stati emotivi altalenanti passando per ansia generalizzata, depressione, insonnia, difficoltà ad instaurare delle buone routine giornaliere, disequilibrio nell’alimentazione e difficoltà di concentrazione e attenzione. Molti vivono con grande incertezza il momento che stiamo vivendo, con intensa preoccupazione per l’avvenire e solo alcuni di loro nutrono una piccola speranza per un futuro migliore.

La preoccupazione più grande riguarda la paura di contagio per se stessi e per i loro familiari. Ho osservato un aumento generalizzato della paura per la morte, alterazioni dello stato sonno/veglia, difficoltà nell’impostare delle buone nuove abitudini in tempi di quarantena.

Il distanziamento sociale, le lezioni scolastiche online e l’isolamento dal gruppo dei pari, hanno portato inoltre alla ricerca spasmodica di ulteriori occasioni di contatto e di vicinanza digitale attraverso l’uso di strumenti social come WhatsApp, Facebook,  Instagram e per i più giovani Tik Tok. All’interno di questi mondi paralleli digitali i giovani trovano passatempo, occasioni di incontro virtuale, momenti di svago e di ricerca di accettazione e amicizia.

Ciò che preoccupa maggiormente sono gli effetti a medio e lungo termine del coronavirus a livello psicopatologico. L’epidemia Covid-19 e le attuali misure di restrizione, di lockdown, per limitare la diffusione di ulteriori contagi nella popolazione hanno creato una condizione di intenso stress che lascerà cicatrici nella psiche di ognuno di noi.

Tutto ciò porterà al rischio di sviluppo di ulteriori problematiche psicopatologiche più o meno gravi come il disturbo post-traumatico da stress, disturbi d’ansia, depressione, disturbi ossessivi-compulsivi, ipocondria, per citarne alcuni. Anche nei giovanissimi, purtroppo esposti al bombardamento mediatico sull’argomento di questi ultimi mesi, ravviseremo forti e improvvisi crolli e crisi emotive.

Se tuttavia il mondo può non sentirsi preparato ad affrontare l’emergenza psicologica, ritengo che dobbiamo essere noi per primi a farlo. Sarà dunque essenziale aiutare i bambini e i ragazzi a capire ciò che sta avvenendo, ad ascoltarli e a comprendere modalità più efficaci per alleviare l’ansia e gestire le loro emozioni nella crescita. Sarà necessario intensificare le occasioni ascolto e di aiuto per le famiglie più in difficoltà, attraverso il nostro aiuto psicologico.

Pochi mesi fa, nell’ottobre 2019, è uscito il mio libro, una sorta di agenda di crescita personale: “Il Futuro nelle tue mani” scritto con la collega Ilaria Riviera ( EPC Editore). Sono ancora più convinta di prima che il potere di determinare un futuro migliore per noi e per i nostri bambini e ragazzi sia proprio nelle nostre mani. Abbiamo il potere di fare delle scelte e di prendere delle decisioni che potranno consentirci di ripianificare nuovi obiettivi e di ripartire più forti di prima.

Le difficoltà non piacciono a nessuno. Eppure, l’unico modo che abbiamo per andare avanti è decidere di affrontarle con ogni nostro mezzo a disposizione. Può darsi che non riusciremo a realizzare nel breve tempo tutto ciò che desideriamo, ma cerchiamo di non arrenderci guardando con coraggio al nostro futuro. Continuiamo a concentrarci su che contributo ciascuno di noi può dare nei nostri oggi per andare avanti con più fiducia verso i nostri domani.

[La foto del titolo è di Jessie Jameson ed è stata diffusa su Flickr.com con licenza creative commons]

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