Come va la scuola online
Sono arrivate le vacanze di Pasqua più strane degli ultimi decenni. Da un mese le scuole sono chiuse e la didattica ha faticosamente ripreso online o più spesso via whatsapp, incrociandosi spesso con il telelavoro dei genitori, quando a casa c’è almeno un computer, o richiedendo comunque l’assistenza di un adulto, specie per i più piccoli.
Il miracolo, finora, è che le connessioni abbiano tenuto, nonostante i disagi e i rallentamenti: l’Italia infatti è al 19esimo posto nella Ue per qualità di connessione di Rete, secondo uno studio dello scorso anno della Commissione di Bruxelles.
Sì, è vero, siamo un Paese da record per i cellulari, mezza Italia va online con lo smartphone, ma quando si tratta di lavorare o studiare, e non solo di chattare e vedere video, il telefono può risultare poco utile. La crisi del Covid-19 ha fatto venire alla luce l’emergenza-computer: secondo i dati Istat, riferiti al 2018-2019, il 33% degli italiani, un terzo quindi, non ha computer o tablet a casa (nel Lazio, la percentuale è simile, il 30%).
Considerando le famiglie con almeno un figlio minore, la percentuale nazionale scende al 14,3% (mentre al contrario in poco più di un quinto delle famiglie ogni componente ha un tablet o un pc), In ogni caso, il 10% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni non ha proprio un pc da usare, e il 57% lo deve dividere con la famiglia.
Proprio per capire come sta andando la situazione a Roma e nel Lazio, Cittadinanzattiva ha lanciato un questionario online in questi giorni (si può compilare anonimamente qui). Si tratta di una serie di domande dettagliate, su che tipo di lezioni si fanno, quali piattaforme vengono usate per le lezioni in video (o audio), se ci sono problemi di connessione.
Le informazioni raccolte saranno utilizzate dalla onlus per produrre proposte operative al mondo della scuola, degli enti locali e della Regione Lazio al fine di migliorare i servizi oggetto del sondaggio.