I 10 mesi che sconvolsero Roma

Dal settembre 1943 al giugno 1944 Roma fu occupata dalle truppe naziste, aiutate dai fascisti che si si erano riorganizzate dopo la caduta di Benito Mussolini, il 25 luglio 1943, e poi l’armistizio dell’8 settembre.

Per Roma furono 10 mesi di fuoco. Prima il tentativo di resistenza militare contro i tedeschi, poi il regime della paura e del coprifuoco, con il rastrellamento degli ebrei nel ghetto il 16 ottobre del 1943 e la repressione degli antifascisti – fino alla strage delle Fosse Ardeatine – mentre continuavano i bombardamenti aerei degli Alleati e le truppe angloamericane erano bloccate ad Anzio. Ma quei 10 mesi furono anche il tempo della resistenza, condotta non solo da gruppi armati legati ai partiti democratici che risorgevano dopo il fascismo e dai militari rimasti fedeli allo Stato italiano, ma anche di larga parte della popolazione e dei lavoratori, dei religiosi, con il sabotaggio degli impianti, il boicottaggio silenzioso (per esempio del trasferimento dei ministeriali verso il Nord), l’aiuto agli ebrei e ai ricercati. 

Tutto questo racconta un libretto pubblicato per la prima volta nel 1973, poi di nuovo dal 1980 e praticamente introvabile: Breve Profilo Storico della Resistenza Romana, scritto da Mario Leporatti, che potete leggere e scaricare a questo link (attenzione: per leggere bene il documento, una volta sulla pagina web dove compare il pdf, usare il comando di rotazione, in alto a destra)

 

Un momento della battaglia di Porta San Paolo, il 10 settembre 1943, con i granatieri che si oppongo alle truppe tedesche

Leporatti, nato nel 1919 e scomparso nel 2007, all’epoca era uno studente universitario. Divenne comunista frequentando una serie di amici che erano passati all’opposizione del regime già prima della guerra, da Paolo Bufalini ad Antonello Trombadori. Divenne uno degli organizzatori dei Gruppi d’Azione Partigiana (Gap) a Roma, e divenne poi comandante della brigata partigiana “Garibaldi” nel viterbese. I Gap compivano azioni che servivano a spargere il terrore tra gli occupanti e i collaborazionisti, attentati e sabotaggi.

Dopo la guerra Leporatti insegnò storia nei licei, poi divenne preside nei licei Virgilio e Augusto, ma pochissimi conoscevano il suo passato, e durante il ‘68 e la rivolta degli studenti finì al centro di contestazioni per il suo ruolo “reazionario”….

Il suo “Breve Profilo” in pdf è la versione stampata nel 1980 dall’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, con la prefazione di Vindice Cavallera, un’altra figura storica della resistenza al nazifascismo.

 

Carri armati americani a Roma il 5 giugno 1944

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