La guerra dei nervi Salvini-Raggi

Matteo Salvini e Virginia Raggi non si sono mai amati. Neanche quando c’era il governo gialloverde, l’insolita alleanza di governo tra Lega a M5s, e l’ex capo del Viminale rimproverava alla prima cittadina l’immondizia per le strade e la presenza dei famelici gabbiani.
Ma da qualche giorno, la corrispondenza d’amorosi sensi alla rovescia ha subito una vera e propria escalation. E stanca delle critiche, Raggi ha anche lanciato l’hashtag #SalviniChiacchierone, rimproverando al leader leghista di parlare troppo e di fare poco.

Gli attacchi di Salvini hanno provocato un’alzata di scudi tra i simpatizzanti della sindaca, e c’è stato chi, sprezzante del ridicolo, ha accostato la foto di Raggi a quella di una combattente curda. Mentre i leghisti, che sabato 19 ottobre sfileranno a Roma contro il governo giallorosso, hanno avviato una petizione per chiedere le dimissioni della prima cittadina. Del resto, la Lega sente il vento in poppa anche nella Capitale, dove in teoria si voterà però non prima della primavera 2021.

Scene da fotoromanzo

Chissà se Giorgio Cappozzo, autore tv e giornalista che nel 2016 ebbe la geniale intuizione del fotoromanzo d’amore tra Raggi e Roberto Giachetti, all’epoca suo sfidante per il Campidoglio, sta già lavorando a un’analoga operazione Raggi-Salvini. Ma immaginare una love story tra il politico milanese e l’avvocata romana pare dura, almeno a giudicare dalle bordate che i due si scambiano.

A dare fuoco alle polveri, il 1 ottobre, è Salvini, con l’assist involontario del segretario del Pd Nicola Zingaretti. Quest’ultimo, fresco alleato dell’M5s, aveva detto che le dimissioni di Raggi non erano necessarie.
“Raggi è imbarazzante, Zingaretti ormai è suo complice: mozione di sfiducia in aula e raccolta firme in città, partiremo in piazza San Giovanni sabato 19 ottobre”, commenta Salvini.
Il giorno dopo rincara la dose: “Oggi l’ordine dei medici del Lazio denuncia il rischio di un’emergenza sanitaria se non arriva una soluzione immediata per i rifiuti. Scuole, ospedali e ogni altro luogo pubblico sono zone a rischio. Mentre migliaia di ragazzi scendono in piazza per difendere l’ambiente, Roma è ostaggio di una incapace, siamo pronti a raccogliere 100.000 firme per le dimissioni della Raggi, non se ne può più”.
Il 3 ottobre arriva la prima risposta di Raggi, su Twitter: “Quando era al Governo non ha fatto nulla per Roma. Stiamo ancora aspettando i poliziotti che aveva promesso”. A seguire, l’hashtag di battaglia #SalviniChiacchierone.

#raggidimettiti

Quattro giorni dopo, il leader della Lega torna all’attacco, stavolta sulla questione delle potature degli alberi a Roma (uno dei numerosi problemi che assediano la Capitale).  “Roma, Salvini: Raggi blocca anche potature alberi. Dimettiti”, scrive la sua portavoce sulla chat destinata ai giornalisti, lanciando l’hashtag #raggidimettiti.
“Dopo i rifiuti e i trasporti altra fallimentare gestione dell’amministrazione Raggi. Siamo all’anno zero per la manutenzione dei parchi e del verde pubblico. Alberi non potati, periferie in abbandono. Raggi spieghi ai romani perché i soldi, già stanziati, 4,5 milioni di euro, non sono mai stati spesi. Cosa aspetta? L’ennesima tragedia? #raggidimettiti”. E solo due ore dopo: “Il sindaco forse è distratto perché impegnata a cambiare assessori e dirigenti, la città è drammaticamente ferma!”.
La sindaca controbatte subito con un tweet: “@matteosalvinimi parla soltanto. A luglio partito appalto di 5 milioni di euro per potatura alberi. Squadre per messa in sicurezza attive e finalmente a lavoro #salvinichiacchierone #GiùLeManiDaRoma”.

Un’immagine di Pietro Piupparco diffusa su Flickr.com con licenza creative commons

#salvinichiacchierone

L’8 ottobre Raggi attacca invece Salvini sulla storia dei 49 milioni di finanziamento pubblico della Lega: “@matteosalvinimi  invece di perdere tempo a parlare a vanvera restituisci agli italiani i 49 milioni della Lega”.
Il 9 ottobre, sempre sulla chat per i giornalisti, la portavoce riporta una nuova staffilata di Salvini: “Raggi vai a casa, all’Ama hai cambiato solo le poltrone”. Il riferimento è al servizio della trasmissione tv “Le Iene” del giorno prima, in cui un operatore della Multiservizi – una delle quattro società incaricate di raccogliere i rifiuti delle utenze commerciali – affermava che in realtà la raccolta non avveniva.
“Che fa il sindaco Raggi mentre a Roma si consuma l’ennesima truffa sui rifiuti ai danni di imprese e cittadini? Le uniche risposte che ha dato all’ama sono sulle poltrone: un balletto di nomine tra cambi di amministratori unici e componenti del Cda. Vergogna”. Salvini concludecon l’ennesimo spot sulla manifestazione della Lega e del centrodestra del 19 ottobre a Roma.
Poche ore dopo, però, riapre il fuoco: “Nel bagno dello stadio Flaminio è cresciuto anche un fico”, spiegava. Lo stadio è da tempo abbandonato, nonostante i progetti per il suo rilancio.
La sindaca replica e ci va giù pesante: “No, @matteosalvinimi non ti ho visto in TV perché anche ieri ho lavorato fino a tardi. Direi anche a te ‘dimettiti’ ma da cosa? Non hai mai lavorato in vita tua. #salvinichiacchierone #giulemanidaroma”.

Il 10 ottobre Salvini, che di solito è più affezionato a Facebook, lancia un tweet: “#Salvini su #Roma: Virginia, fatti da parte, Roma e i romani meritano di meglio. Fatti da parte”. E Virginia, da Copenhagen, risponde: “Io agli appuntamenti internazionali mi presento. Se anche il nostro ex ministro dell’interno avesse partecipato ai summit europei ne sarei stata fiera.Oggi a Copenaghen con Al Gore e 70 sindaci di tutto il mondo. Roma e l’Italia ci sono. #salvinichiacchierone #avolteritornano”.
Salvini non demorde, e cita anche Mafia Capitale, sia pure di striscio: “Scopro con stupore dal sindaco di Roma che avrei governato la città senza nemmeno accorgermene. Raggi dica ai romani se a Copenaghen è andata in gita o per capire come si smaltiscono i rifiuti. Ps per info su mafia capitale, Raggi si rivolga ai suoi nuovi alleati del Pd“.

Virginia Raggi a Villa Wolkonsky il 16 settembre 2019 per il ricevimento del Roma Europa Festival /Foto Uk In Italy diffusa con licenza creative commons

“Quando governavate voi”

Raggi, nella stessa giornata, rivendica i successi contro i ‘portoghesi’:  “Con noi aumentate multe a chi su bus e metro Atac senza biglietto. Quando governavate voi a Roma c’era l’anarchia, Mafia Capitale e si facevano solo debiti. Noi i fatti, tu le chiacchiere. #giulemanidaroma #salvinichiacchierone”.
Non si capisce bene a cosa si riferisca quel “quando governavate voi”, però. Al governo gialloverde? O alla giunta Alemanno (di cui la Lega non faceva parte, anche perché non aveva consiglieri a Roma)? O all’accordo, all’epoca del governo Berlusconi, per dare vita a Roma Capitale, con la famosa foto della governatrice del Lazio Renata Polverini che imbocca amorevolmente l’ex leader della Lega Umberto Bossi in piazza Montecitorio?

Il duello a distanza, comunque, continua. Il 15 ottobre Salvini attacca Raggi durante il faccia a faccia con Matteo Renzi nella trasmissione “Porta a porta”, e anche in un paio di interviste. ”Sabato pomeriggio in Piazza San Giovanni sarà anche l’opportunità per raccogliere le firme dei residenti romani che consegneremo in Campidoglio per dire ‘Virginia, ci hai provato ma fare il sindaco non è il tuo mestiere”.
“Roma è ostaggio di un sindaco che ha abbandonato la città a sé stessa”, ripete.
Pronta la risposta della sindaca: “Ma dove lo trovi il tempo per stare sempre in TV. Lavorare mai, eh? #GiuLeManiDaRoma #SalviniChiacchierone”.

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