Se il parco è autogestito

In questi anni di abbandono – cominciati prima dell’epoca Raggi – tra mucchi di rifiuti, bus che non arrivano o vanno a fuoco, alberi che si schiantano, strade piene di buche, giardini e parchi giochi abbandonati, una risorsa fondamentale per Roma sono stati i gruppi di persone che hanno deciso di organizzarsi per fare qualcosa di utile, e di darsi all’autogestione.

La storia che vi raccontiamo oggi riguarda un parco, quello degli Scipioni, che si trova nel Primo Municipio ma è utilizzato soprattutto da abitanti del Settimo e che negli ultimi quattro anni è stato gestito da un comitato di cittadini.

È uno spazio verde non così grande, tutto sommato, circa un ettaro e mezzo compreso tra via di Porta San Sebastiano e via di Porta Latina, ma è una piccola meraviglia. All’interno, c’è il Sepolcro degli Scipioni, un monumento funerario che apparteneva a un’importante famiglia patrizia dell’antica Roma, discendente dei primi clan familiari che hanno fondato la città. E c’è anche il colombario – un’antica costruzione funeraria romana – di Pomponio Ila. Poco distante, c’è il Museo delle Mura. E davanti all’ingresso principale si trova la basilica di San Giovanni a Porta Latina, una delle più antiche di Roma. Insomma, un luogo bello e importante, costellato di alberi imponenti, aperto nel 1931 e ristrutturato nel 2006. 

Ma a un certo punto il parco – che ospita da tanti anni la manifestazione per bambini “La città in Tasca” –  è stato abbandonato: niente più custode, niente più manutenzione del verde, atti vandalici a ripetizione, niente più panchine, rubate nel corso di una notte.

Una panchina installata nel parco a settembre dal comitato, in attesa di poter essere utilizzata dopo la posa

Nel 2015 un gruppo di cittadini ha deciso dunque di adottare l’area, sia pure non ufficialmente. È nato il “Comitato Parco degli Scipioni” – guidato da Claudio Bordin, un ex consigliere circoscrizionale dell’Appio – e ha cominciato a occuparsi della pulizia, installando secchioni e ramazzando la domenica mattina, ha comprato nuove panchine e organizzato corsi di yoga, montato una piccola biblioteca mobile, iniziative per bambini e adulti. In due anni, tra il 2017 e il 2018, ha speso circa 2.300 euro. Il gruppo oggi conta 40 membri, e qualche centinaio di sostenitori. Il parco viene aperto e chiuso tutti i giorni dall’Associazione tra Carabinieri in Congedo Martiri di Nasiriyha (in questo periodo, è aperto dalle 7 circa alle 20).

L’anno scorso, il Comitato ha presentato un progetto alla Regione, che dal 2017 finanzia la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini, come prevede la delibera 850. Lo scopo è quello di ripristinare il sistema di innaffiamento,che non funziona più, ridimensionare le siepi, cresciute a dismisura, recintare e restaurare l’area giochi, oltre a aggiungere una nuova struttura per i più piccoli.

L’intervento costerà 22.000 euro: 20.000 messi dalla Regione, 2.000 raccolti dal Comitato. A tutt’oggi, però, non si hanno ancora notizie certe sul finanziamento. La Regione ha già trasferito al Comune nei giorni scorsi i soldi per 14 progetti analoghi, ma nell’elenco non c’è ancora il Parco degli Scipioni, anche se Bordin è ottimista, e dice che la situazione potrebbe sbloccarsi nelle prossime settimane.

Nel frattempo, per trovare la propria quota di soldi necessari agli interventi, il Comitato – che ora è ufficialmente riconosciuto dal Comune come interlocutore, se non altro per aver firmato la convenzione per ricevere i fondi regionali, dopo anni in cui di fatto l’opera dei cittadini era praticamente invisibile per il Campidoglio – ha sospeso le iniziative più costose e si è concentrato sulla raccolta di donazioni da parte dei cittadini. 

Anche quando la Regione avrà stanziato i fondi, però, i problemi del Parco non saranno tutti risolti. Per far funzionare l’impianto di irrigazione serve una nuova pompa da 20 cavalli che va installata a 25 metri di profondità, sotto il pozzo d’ispezione. Per questo, si aspetta l’intervento del Servizio Giardini. E spetta invece alla Sovrintendenza di Stato rimettere in ristrutturare la vecchia casa del custode, abbandonata e chiusa da anni, con le finestre murate e una rete intorno a impedire l’accesso. Il tetto è in parte pericolante, e i lavori di recupero dell’edificio costerebbero diverse centinaia di migliaia di euro. “Abbiamo almeno chiesto di poter accedere all’area circostante l’edificio per pulirla”, dice Bordin.
Servirebbe anche l’intervento dell’Acea, perché l’illuminazione nel parco è scarsa. Con qualche lampione in più, si permetterebbe anche ai ragazzini di trascorrere più tempo sui giochi.

Il Comitato ha una propria pagina Facebook e un indirizzo email a cui scrivere per conoscere anche il numero di Iban su cui effettuare un versamento: comitatoparcodegliscipioni@gmail.com .

[Le foto sono tratte dalla pagina Facebook del Comitato]

 

Se anche voi siete impegnati in progetti di adozione e autogestione di spazi verdi e pubblici a Roma fatecelo sapere, lasciando le vostre coordinate in un commento (i commenti sono sottoposti a controllo preventivo prima della pubblicazione, quindi le informazioni saranno visibili solo alla redazione)

One thought on “Se il parco è autogestito

  • 5 Novembre 2019 in 16:21
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    STORIA DI UN PARCO ADOTTATO
    L’inizio della nostra avventura
    In via Galla Placidia da anni sono presenti delle realtà molto interessanti. Da quasi 100 anni è presente il Monastero della Visitazione S. Maria, che è un’importante presenza di preghiera e di silenzio. Dai locali messi a disposizione dal Monastero nasce anche l’Associazione di Volontariato “Ain Karim”, che da più di 20 anni ospita mamme con bambini in difficoltà sociale, per cui la nostra strada è allietata dalla presenza di tanti bambini che la percorrono per andare a scuola e per andare anche al Parco.

    Adiacente al monastero vi è l’Istituto Paritario di scuola superiore Pio XII.
    Altra importante realtà della via Galla Placidia è il Parco, che da anni è stato aperto alla cittadinanza.
    L’ex terreno di proprietà della Banca d’Italia, fu riscattato da Roma Capitale e, oggi affidato al nostro Comitato, il quale si propone di valorizzare tutte le presenze del nostro territorio.

    Il Parco, che fino all’anno 2011 riversava in condizioni di totale degrado, grazie alla volontà di alcuni cittadini fu autogestito e riportato in condizioni di massimo decoro.

    Nel maggio 2012, a seguito della prima riunione dei cittadini avvenuta nel parco stesso sotto l’attuale gazebo, si posero le basi per organizzare in modo formale la nascita di un Comitato, che avvenne successivamente nell’aprile del 2013, per volontà di tredici cittadini.

    Nel maggio 2014, il Comune fece un intervento di bonifica totale del parco e successivamente, nel mese di giugno, ci fu affidata provvisoriamente la gestione.

    Con la costituzione del Comitato, si iniziò la pratica per l’adozione del Parco “Placidia-Ottoboni”, che venne ufficialmente autorizzata il 29 ottobre 2014, D.D. n. 1741.
    Siamo arrivati ai giorni d’oggi, con rinnovi annuali, con obblighi e doveri e spese a nostro carico, con sacrifici di ogni sorta, contrastando con tenacia ogni forma di vandalismo, presentando un Parco che, a detta degli utenti, è il più sicuro e gradevole del territorio.

    Il nostro obiettivo è arricchire il Parco con la realizzazione di percorsi “multi tematici”, “fitness” e zona polivalente, che integrando sport, arti e discipline diverse possano offrire stimoli culturali e interattivi al visitatore valorizzando al contempo le diverse stagioni dell’anno. I temi culturali che possono essere proposti sono di tipo storico (storia del quartiere, della città, dell’Italia), scientifico (astronomico: percorso delle stelle d’estate, botanico), artistico (percorso del cinema, teatro, della musica).

    La realizzazione di uno spazio per praticare lo sport può meglio integrare i giovani verso un bene comune da rispettare e difendere.
    Tale iniziativa costituisce una forte azione di prevenzione e/o trattamento precoce del disagio sociale, in particolare per le fasce della popolazione più a rischio: ragazzi, anziani, senza fissa dimora, che spesso trovano un “rifugio” nei parchi.
    È intuitivo che per supportare tali iniziative e progetti questo Comitato confida anche nell’apporto economico della cittadinanza e si riserva comunque di inviare copia di questo documento a tutti gli Enti territoriali deputati ed interessati al fine di richiedere ed ottenere un contributo che renda fattibile l’attuazione di questo progetto da ritenersi, a giusta ragione, di vitale importanza per la popolazione del nostro quartiere.

    Comitato di volontariato
    “INSIEME PER VIA GALLA PLACIDIA”
    Il Presidente
    Angelo Carucci

    Car/15.05.2019
    cell. 3282765111

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