Ostia al voto senza passione

X Municipio: la verità è che la campagna elettorale stavolta non appassiona.
Dopo due anni di commissariamento per mafia il litorale romano torna a votare e quindi a scegliere chi dovrà guidare l’amministrazione di piazza della Stazione Vecchia. Eppure a Ostia il brivido della democrazia non si sente. E la politica finora non sembra essere stata in grado di stimolarlo.

I candidati sono pronti ai nastri di partenza, alcuni sono arrivati in realtà dopo un lungo tentennamento del partito.
L’ultimo a scendere in pista, per il Pd, è stato Athos De Luca: l’ex verde, ex senatore, settantenne e già consigliere comunale romano. I dem avrebbero pensato a lui “per archiviare Mafia Capitale”, hanno scritto molti subito dopo aver appreso il suo nome. Verosimilmente in effetti la decisione potrebbe essere, per il Pd, frutto di una sorta di tentativo di pacificazione con il territorio che, ferito dall’arresto dell’ex presidente Andrea Tassone, ha ancora il dente avvelenato con il partito romano, accusato di aver cavalcato il tema della lotta alla mafia a discapito di tutto il territorio anziché soffermarsi esclusivamente sulle responsabilità personali e politiche dell’ex amministrazione commissariata.
Accuse che ancora oggi il Pd, tramite il suo presidente Matteo Orfini, rispedisce al mittente ricordando anzi come sia stato proprio il partito a spingere il mini-sindaco alle dimissioni, prima del suo arresto.

Riuscirà Athos De Luca a riportare la tregua? Difficile. Ma non quanto lo sarebbe stato se il Pd avesse candidato, come qualcuno aveva ipotizzato, il senatore Stefano Esposito, uno degli esponenti dem più attivi a Ostia nel post commissariamento, ma anche uno dei peggio digeriti da quella fetta di città più ostile oggi al suo partito.

Tira aria di accordi conclusi a denti stretti anche nel centro destra dove Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno trattato a lungo prima di convergere sul nome di Monica Picca esponente del partito della Meloni.
Una candidatura sostenuta dai forzisti come da tutto lo schieramento di centrodestra, ma sicuramente causa di qualche mal di pancia fra i berlusconiani obbligati a questo passo indietro sul territorio roccaforte del suo coordinatore romano Davide Bordoni.
Qualcosa suggerisce che il rapporto non sarà idilliaco per molto ma intanto la presentazione delle liste è avvenuta alla presenza di tutti, senza troppi sfarzi, addirittura in pineta.

A Ostia sembra invece cresciuto il seguito di Luca Marsella, esponente di Casapound e militante dell’estrema destra sul litorale.
Inutile negare che è sul suo risultato che si concentrano tutte le analisi. Ma come si muove Casapound sul territorio? Se sui social sono presenti un po’ tutti i candidati, Marsella è uno dei pochi o forse l’unico che ha già affisso manifesti in giro per la città. E in un municipio dove su 10 persone solo 3 sembrerebbero informate o interessate alle prossime amministrative, anche questo potrebbe fare la differenza.

A Ostia ponente come ad Acilia sono rare le proteste su cui Casapound non metta il timbro. Quanto ai comizi il gruppo gioca d’anticipo, e lo scorso fine settimana si è assicurata piazza Anco Marzio, il salotto buono di Ostia.
“Eravamo circa 500” dicono gli organizzatori. Un numero discreto, specialmente se paragonato alle conferenze stampa di presentazione delle liste di altri candidati. Non c’è stata però l’onda nera che si vociferava, e molti in piazza erano militanti. Indicativo? No. Difficilmente chi vota l’estrema destra, un po’ in tutta Europa, lo fa apertamente scendendo in piazza. Il numero che uscirà fuori dalle urne, vista la ramificazione del movimento sul territorio e non solo nelle zone popolari, potrebbe essere a prescindere significativo.

In corsa per le elezioni di Ostia (lei sì pronta da tempo) c’è anche la delegata della sindaca Raggi, Giuliana Di Pillo esponente del  Movimento 5 Stelle. La sua candidatura non è stata una sorpresa: a prescindere dal voto degli attivisti, a Ostia, se l’aspettavano in tanti. Per lei il capogruppo romano dei pentastellati, Paolo Ferrara, si dà molto da fare così come gli altri attivisti inseriti in lista.
C’è da vedere se questo gioco di squadra basterà a reggere un eventuale contraccolpo dovuto al calo di popolarità della sindaca nella Capitale. Anche se, visto il boom di consensi dei grillini alle scorse comunali su questo territorio, risulta quanto meno improbabile che la Di Pillo non arrivi al ballottaggio.

L’unico colpo di scena di tutta la campagna elettorale del X Municipio è finora stato quello della candidatura di Franco De Donno, ex viceparrocco di Santa Monica e responsabile della Caritas di Ostia, nonché granitico punto di riferimento dell’associazione Alternativa onlus.
Don Franco ha creato una lista civica che sotto il nome di Laboratorio Civico X ha aggregato molte persone comuni più o meno protagoniste del mondo del volontariato e della società civile ostiense.

Per far parlare di lui l’ex parroco non ha di certo avuto bisogno fin qui di una campagna elettorale troppo ficcante, la sua scelta di mettere in stand by l’impegno religioso per dedicarsi alla politica ha prodotto un’eco già piuttosto significativa. Forse troppo. Nel senso che l’unico rischio che corre Franco De Donno è che si parli più della sua persona che del programma e della lista.

In corsa ci sono poi per Sinistra Unita il sindacalista ed ex consigliere municipale Eugenio Bellomo. Stimato esponente della politica locale gode di buona popolarità ma si spartisce l’elettorato con il popolarissimo De Donno.

Il gruppo Impegno civico per l’Autonomia del X Municipio correrà invece con il giornalista Andrea Bozzi. In questo caso gli argomenti del gruppo, sul territorio, sono chiari da tempo. L’ex volto di Roma Uno catalizzerà intorno alla sua figura i malumori di chi ha mal digerito il commissariamento per mafia del X Municipio e ancora di più le energie cittadine e imprenditoriali determinate a rivendicare l’autonomia di Ostia da Roma.

Si è guadagnata titolo sui giornali la notizia che in X correrà anche Giovanni Fiori, uomo di punta nel X Municipio del Popolo della Famiglia di Mario Adinfolfi ma a Ostia pochi hanno letto il programma.

Altri nomi potrebbero spuntare fuori fra liste e listine.
Al momento però sono questi i nomi di spicco che si contenderanno la presidenza del X Municipio con le elezioni del 5 novembre. Una corsa che mai come stavolta verrà determinata dall’orientamento di un’unica ma grandissima incognita. È quella non tanto degli indecisi quanto dei delusi. Sono sicuramente abbastanza da poter cambiare le carte in tavola, se il 5 decideranno di rimanere a casa o di prendere la matita e provarci ancora una volta.

[Nella foto, un particolare della sede del X Municipio, il palazzo del Governatorato, progettato dall’architetto Vincenzo Fasolo nel 1924. La foto, di Sergio Russo, è del 1 maggio 2007 ed è stata diffusa con licenza creative commons]

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