Roma si è spostata a sinistra (in auto)
Roma si è spostata a sinistra, ormai da un bel po’. No, non parlo di politica, ma di due e quattro ruote, che transitano sempre più spesso verso il centro delle strade a doppio senso, e anche oltre le strisce, soprattutto le moto.
È una nuova moda? Forse, ma di sicuro è la risposta pratica dei romani a un fenomeno crescente, quello della sosta in doppia fila. Perché viaggiare regolarmente a destra se sei poi costretto in continuazione a sterzare per evitare un veicolo in sosta?
Certo, la questione non si porrebbe, se il parcheggio in doppia fila non fosse di fatto tollerato dalle autorità, oltre che socialmente accettato. Fatevi un giro sulla Tuscolana o sull’Appia, dove la doppia fila è la regola, e capirete.
Ma il discorso vale anche lungo altre arterie commerciali: evitare l’uso dell’auto sembra impossibile (e con la crisi dei mezzi pubblici…), cercare un parcheggio regolare anche (fosse mai che gli ausiliari del traffico, per pochi che siano, ti multano, poi, se non paghi). Dunque, via alla doppia fila, magari con le quattro frecce innestate a dire torno subito, se avete qualche residuo scrupolo.
La lotta alla doppia fila non è una questione morale, ma pratica. Eppure le autorità capitoline, di vario colore, hanno sempre evitato di farla. E i vigili urbani continuano a chiudere un occhio, anche se ci rimettono pure loro, in salute.
La questione è chiara. Se c’è meno spazio sulle strade, le auto, dopo aver occupato tutti gli spazi possibili (col rischio che aumenta per i pedoni), rallentano. Quindi i tempi di circolazione aumentano e le emissioni inquinanti anche. Così, ne risentono i tempi di spostamento e i polmoni.
Tutto questo ha impatto anche sul numero di incidenti stradali, che sono comunque in diminuzione, per fortuna, in un trend ormai storico (anche se meno che in altri paesi)? Difficile dirlo. Nel 2016, però, a Roma è aumentato il numero dei frontali (che sono stati il 29%) e anche il numero dei pedoni morti per investimento. Qualche dubbio potrebbe venire.
Roma è una di quelle città dove inventarsi una soluzione alternativa di massa è spesso necessario, per esempio nel caso della diffusione dei motorini, che supplisce alle mancanze del trasporto pubblico. Ma questa idea di spostarsi tutti in mezzo alla strada rischia di finire male.
[Foto di Samuele Ghilardi, scattata il 30 novembre 2010 e diffusa su Flick.com con licenza Creative Commons]