In che modo multare i poveri ci farà ricchi?
Virginia Raggi non può fare tutto da sola. Bisogna che i cittadini si passino una mano sulla coscienza civile e si decidano a partecipare alla gestione della cosa pubblica. A volte può bastare molto poco: chiunque può aggiungere il suo granello alla valanga che deve cambiare il volto di questa città. Ebbene, qui ci affrettiamo ad avvisare il sindaco che ci sono dei signori, sedicenti assetati, che bevono alle fontanelle pubbliche: senza molto curarsi del decoro pubblico, quando bevono spargono acqua tutt’intorno. Se uno passa di lì con i mocassini, rischia di rovinarseli tutti. Il degrado ha tanti volti: questo degli assetati che si attaccano ai “nasoni” romani ne è uno, ed è intollerabile. Insomma, c’è poco da girarci intorno: bisogna eliminare tutte le fontanelle. Hanno sete? Bevano schweppes.
Il sindaco deve anche sapere che ci sono delle persone senza casa, sempre sedicenti, che si accampano dove meglio capita. D’inverno, quando il freddo è più pungente (che poi a Roma ci sono le ottobrate e non fa mai freddo!), giocano al sommergibile in poligoni di cartone; alcuni, per ricavarne un giaciglio, rubano i materassi che i romani allevano con cura sui marciapiedi, altri ancora si aggiustano le ossa sulle ergonomiche panchine di cui è disseminata la Capitale. Quando di sera torniamo dal ristorante, passare in rassegna questi approssimativi dormitori ci fa rivoltare lo stomaco. Va da sé che bisogna inventarsi qualcosa. Per esempio bisognerebbe prescrivere l’obbligo di bagnare tutti i cartoni prima di buttarli, per renderli inutilizzabili. Altrettanto si potrebbe fare con i materassi dei nostri vivai di strada, e in qualche modo occorrerebbe riuscire a rendere scomode – ove mai fosse possibile – le nostre panchine. Se questi buontemponi vogliono per forza dormire, c’è il Plaza in via del Corso. Basta organizzarsi.
Sono appunti, questi, che speriamo il sindaco possa tenere in considerazione appena ne avrà tempo e voglia. Apprezziamo intanto che abbia deciso di intervenire per liberarci dei curiosoni che rovistano nella spazzatura annunciando divieti e sanzioni che di certo rimpingueranno le casse comunali. In questi anni di buonismo esasperato sembrerà stonato, ma bisogna anche esser pratici: non si può fare i poveri gratis. Honestà.