La campagna elettorale è già cominciata
Anche se al Campidoglio va tutto benissimo, Raffaele Marra era un dipendente come tanti altri e tutti aspettano la braccia aperte il ritorno di Paola Muraro, fermata per un po’ da un avviso di garanzia, la possibilità che a Roma si torni a votare tra non moltissimo comincia a farsi più concreta.
Dal 1993 a oggi abbiamo avuto quasi un ventennio di centrosinistra con sindaci che a un certo punto, purtroppo, si sono messi a sognare di diventare premier; cinque anni di giunta di centrodestra che ha prodotto o aggravato guasti strutturali prima che esplodesse anche Mafia Capitale; due anni di Ignazio Marino, sulle cui spalle pesa la responsabilità di non essere stato minimamente all’altezza delle attese che aveva alimentato; e dopo un commissariamento che qualcuno avrebbe voluto eterno, alcuni mesi di una sindaca evanescente che in sostanza recita la parte in alcuni video trasmessi sui social network.
Roma, che è una città in decadenza da oltre 1.500 anni, ha affrontato ben di peggio e dunque è in grado di sopravvivere anche ora. Chi ci vive è abituato e temprato (ha ragione Armando Festa: vivere a Roma dovrebbe fare curriculum). Però, se qualcuno volesse cominciare a prepararsi sul serio alle elezioni, dovrebbe anche provare a trarre qualche lezione dagli ultimi anni.
Prima di tutto, evitare di presentarsi con simboli di partito, perché rischierebbe già solo per questo di farsi prendere a pernacchie dopo le strepitose performance di Pd etc. Poi, lavorare subito per presentare un candidato forte e credibile (la legge prevede l’elezione diretta del sindaco, non è un dettaglio) che abbia la capoccia su Roma e non sia distratto da altro, un programma vero che parli ai cittadini e che indichi scadenze precise per quello che si vuole fare, una squadra che lo affianchi subito (perché anche il miglior uomo solo al comando rischia di sbarellare). Un candidato e una squadra che vadano in giro a capire se il programma va bene, se va cambiato, e comunque lo facciano conoscere a coloro a cui chiederanno il voto.
Tutto scontato? Sarebbe bello pensarlo. Invece, la cosa più probabile è che questa lunga campagna elettorale (perché secondo me è già cominciata) riesca a fare se possibile più danni, in particolare nel centrosinistra-sinistra-etc, tra rivalità personali e riflessi nazionali, resi dei conti, rinfacci (voi avete sostenuto Raggi, voi avete abbattuto Marino, si discute solo senza Renzi, etc etc).
Insomma, speriamo nel meglio ma prepariamoci al peggio.