Si sta come i pendolari sulla Roma-Lido
A Ostia Lido sono nato e in qualità d’utente del treno che collega il quadrante sud al centro di Roma, resto quotidianamente costernato dallo stato di abbandono in cui riversa questa storica linea inaugurata nell’agosto 1924.
La Roma-Lido e il suo trenino, come affettuosamente lo chiamavamo, ora definito con ben altri epiteti (feccia del mare o carretta del mare, senza contare quelli più pecorecci di facile intuizione), lunga 28 km circa e dotata di 13 stazioni, ha caratterizzato la mia infanzia.
Ricordo bene i locomotori degli anni 40 stile Far West rimasti in servizio per decenni che sferragliavano rumorosamente, lo sbattersi delle pesanti porte in legno al momento dell’apertura-chiusura, con un tale frastuono che in alcuni casi toccava tapparsi le orecchie e poi ogni ora al 21mo minuto il passaggio della metropolitana che ti conduceva direttamente al capolinea della linea B allora situato a Termini.
Quei treni ovviamente non sono più in servizio così come è stato sospeso dal 1990 anche il collegamento diretto con la metropolitana, apparentemente per motivi tecnici relativi ai nuovi (si fa per dire) treni e alle dimensioni delle gallerie: ora la prima stazione utile per il trasbordo sulla linea B è quella di Eur Magliana, mentre il capolinea resta quello storico di Roma San Paolo.
Di problemi negli anni ce ne sono sempre stati ma da qualche tempo la situazione s’è fatta insostenibile, e da utente credo di essere pure in grado di indicare il periodo esatto in cui è iniziata l’inarrestabile corsa verso il baratro: luglio 2015, un mese disastroso se si considera poi il caldo atroce indicato tra le cause dei continui disservizi oltre a un non ben definito sciopero bianco del personale a causa della rimodulazione dei turni, insomma una lenta agonia da cui a oggi la Roma-Lido non sembra affatto in grado di riprendersi.
Quotidianamente viene servita sul piatto agli utenti ogni genere di magagna che lo scibile umano possa suggerire, porgendo il fianco a qualche sprazzo di fantasia: corse saltate o “rimodulate” (il termine usato per indicare il cambio degli orari pressoché continuo) treni fatiscenti, sporchi e maleodoranti che si rompono durante le corse abbandonando i passeggeri in aperta campagna, costringendoli a raggiungere a piedi la stazione più vicina; a causa del numero limitato di convogli i treni viaggiano spesso stracarichi soprattutto nelle ore di punta, senza contare che basta un temporale più consistente del solito a causare una momentanea sospensione del servizio.
Di fatto la Roma-Lido gode di quella caratteristica tipica di buona parte per non dire di tutto il trasporto pubblico romano cioè l’inaffidabilità, riconducibile alla crisi dell’Atac, municipalizzata in perenne affanno non in grado di far fronte all’emergenza, con i risultato che il numero di pendolari (circa 100 mila) che usano la linea ogni giorno si assottiglia e va ad incrementare il traffico di automobili anch’esso a livelli insostenibili.
La situazione non migliora affatto durante la stagione balneare quando la Roma-Lido per ovvi motivi diventa punto di riferimento dei bagnanti: la scorsa estate è capitato che una domenica fosse in servizio l’esorbitante numero di due treni!
[La foto di Riccardo Cuppini si intitola Train, è stata scattata il 21 aprile 2008 ed è diffusa con licenza Creative Commons]