M5s e Acea, è stata guerra lampo
L’arrivo di Virginia Raggi al Campidoglio era stato dipinto come un dramma per Acea, la multiservizi che il Comune controlla al 51% e che è quotata in borsa, con il possibile ricambio degli amministratori e una nuova politica, soprattutto sulle tariffe dell’acqua.
Invece, dopo le prime scintille in campagna elettorale, tra giunta ed ex municipalizzata è scoppiata la pace, e ora l’Acea sembra impegnata in una nuova missione: quella di realizzare impianti per lo smaltimento dei rifiuti, anche nel territorio del Comune di Roma, per superare la crisi permanente dell’immondizia che incombe sulla Capitale da anni.
Nel frattempo, durante l’estate Caltagirone – il proprietario del Messaggero, già sostenitore di Alemanno e poi fiero oppositore dell’M5s – ha venduto gran parte della propria quota Acea alla multiutility francese Suez, che ora controlla oltre il 23%. Il costruttore ed editore non è sparito dalla scena: conserva comunque un rilevante 5%, ed è entrato a sua volta nel capitale di Suez.
Una mossa, quella di Caltagirone, sicuramente motivata da calcoli economici, ma che ha avuto comunque l’effetto di allentare la tensione politica. E che grazie al rafforzamento di Suez, gigante del trattamento dei rifiuti, potrebbe dare concretezza al progetto di Acea.
Nei giorni scorsi, l’amministratore delegato dell’azienda di Piazzale Ostiense, Alberto Irace, ha confermato che sono in corso colloqui “molto positivi” col Comune e Ama per costruire nuovi impianti, in particolare per il trattamento dell’organico e per il riciclaggio, e ha parlato di “una opportunità molto buona” di business per Acea.
Ovviamente bisognerà aspettare i primi mesi del 2017 per vedere quale spazio avranno le nuove attività nel piano industriale di Acea, che potrebbe anche entrare nel settore della banda larga (secondo La Repubblica in alleanza con Enel). E poi il tempo necessario alla costruzione degli impianti.
Questo significa che intanto il Comune dovrà gestire i rifiuti al meglio con quello che c’è, cioè soprattutto con i Tmb (trattamento meccanico-biologico) di Manlio Cerroni, per decenni considerato il supremo del settore a Roma. Anche se coinvolto in diversi procedimenti giudiziari, Cerroni resta comunque l’interlocutore privilegiato anche dell’amministrazione Raggi.
Il Comune peraltro fa sfoggio di ottimismo: nonostante continuerà a trasportare i suoi scarti di trattamento di rifiuti nel Nord Italia e in altri paesi europei (perché Roma non ha più una discarica, dopo la chiusura di Malagrotta), per il 2017 prevede un calo dell’1,5-2% della Tari (tassa rifiuti), come indica il bilancio di previsione annunciato il 16 novembre.
Ma la pace Campidoglio-Acea non piace al Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, che rimprovera alla sindaca M5s di volere la “cessione al mercato delle aziende comunali, a cominciare dall’Ama e della gestione dei rifiuti in assoluto ossequio alle politiche del governo Renzi”.
Il Forum vorrebbe la “ripubblicizzazione” del servizio idrico, obiettivo annunciato mesi fa dal Movimento Cinque Stelle, contrastando quello che definisce “il processo di privatizzazione dell’acqua nel centro-sud, attraverso la creazione di un’unica grande società di gestione con l’estromissione definitiva di enti locali e cittadini dalla gestione e dal controllo del servizio e la progressiva riduzione della quota azionaria detenuta dallo stesso Comune di Roma”.
Acea invece si sta rafforzando anche sulla gestione idrica, dopo aver annunciato due acquisizioni. Ed è proprio l’acqua il suo principale business, che ha registrato anche l’incremento maggiore di ricavi negli ultimi nove mesi.
Ma a giudicare dalle parole dell’assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, non pare proprio che il Comune voglia cambiare qualcosa, anche perché la società porta soldi: “Acea è una società quotata in Borsa e come tale soggetta a regole che ne tutelano l’indipendenza. Acea peraltro è il fiore all’occhiello di Roma e non necessita di alcuna supervisione. Anzi il know how industriale di Acea deve essere utilizzato in maniera sinergica con le altre principali aziende capitoline per fare efficienza, ridurre sprechi ed elevare la qualità dei servizi per i romani”.
[La foto del titolo, Cold Fontain, è di Luca Montanari, è stata scattata il 21 marzo 2009 ed è diffusa con licenza Creative Commons]