La città nascosta svelata per un giorno
Per hobby faccio fotografie e da anni, ormai, mi dedico quasi esclusivamente a ritrarre luoghi in abbandono. Sono dei non–luoghi che esistono ai margini della società e che sono generalmente visti come qualcosa di incompiuto e “brutto”; io invece ci vedo una piccola parte di storia (di storie, anche minuscole e insignificanti) che li fa vivere di vita propria, proprio perché emarginati dal mondo che li circonda.
Questa estate mi sono affacciato a fotografare una vecchia fabbrica che avevo visto tante volte ma che non avevo mai visitato: la ex Mira Lanza ad Ostiense, accanto al teatro India.
Il primo insediamento industriale in quest’area risale al 1899 quando la società Colla & Concimi aprì il proprio stabilimento sfruttando la vicinanza con il mattatoio che, con i propri scarti di lavorazione, forniva le materie prime. Nel 1918 la società venne rilevata dalla Candele Steariche di Mira che nel 1919 iniziò la produzione di sapone. Nasce così la Mira Lanza di Roma che lavorerà sino al 1950, anno della chiusura definitiva degli stabilimenti. Da allora la fabbrica giace in abbandono ed è stata solo in parte recuperata nel 1999 realizzando, dalla parte verso il Tevere, il teatro India.
Il mio interesse è ovviamente per la parte ancora abbandonata ed è così che entro, da una recinzione malmessa, per fare qualche fotografia. All’interno mi aspetta una sorpresa: un artista sta lavorando nell’area e ho l’occasione di vedere in anteprima un’iniziativa di 999contemporary che vedrà la luce ufficialmente il 7 di luglio, con l’inaugurazione ufficiale.
L’artista è il noto street artist francese Seth e il cicerone che mi accompagna in questa casuale anteprima è il curatore dell’evento, Stefano Antonelli.Cosa si stia realmente facendo qui deve essere una sorpresa e accetto volentieri di tenere per me la notizia e le foto sino alla data dell’inaugurazione.
Non saprei definire esattamente ciò che vedo: pittura, street-art, mostra, installazione? E’ un po’ di tutte queste cose, ed altro ancora; un qualcosa di molto originale che nasce in un luogo abbandonato e negato e che per essere fruito ti obbliga a compiere un atto di illegalità. Devi entrare, illegalmente, in un’area abbandonata, recintata e pericolosa; senza permessi e a tuo completo rischio. Questa è parte fondamentale della provocazione poiché sottolinea come ci siano spazi della collettività (l’area è proprietà del Comune) negati alla fruizione dei cittadini e relegati ad essere visti come degrado.
La mostra/installazione/opera di Seth, intitolata “Range ta chambre”, viene inaugurata il 7 luglio e il pubblico compie un atto illegale collettivo per visitarla. Il fatto che si trovi in un posto così particolare fa anche si che, in realtà, duri ufficialmente solo il giorno dell’inaugurazione. Dal giorno successivo diventa automaticamente parte dell’abbandono in cui rimane la struttura ed inizia a sbiadire condividendone il destino. Ringrazio ancora Stefano Antonelli per avermi permesso di vivere questo affascinante “dietro le quinte”.