In nome del Papa Sindaco

Mentre i partiti faticano a trovare un candidato sindaco per Roma, con troppe incertezze sui possibili esiti e troppa paura di bruciarsi, io, l’ammetto, non ho dubbi: Il miglior candidato a guidare Roma per i prossimi anni è Papa Francesco. Pensateci bene. In un recente sondaggio la fiducia degli italiani nei confronti del Pontefice è al 90%, mentre Renzi si arrabatta con uno scarso 32% e perfino il presidente Mattarella non va oltre il 59%. E’ un Papa popolare.
Se i partiti chiudono sedi e si trasformano sempre più spesso in organizzazioni liquide, basate più su capibastone che su aderenti e militanti, il “partito” del Papa è presentissimo nella Capitale, dove conta oltre 350 parrocchie, vale a dire una rete capillare in grado di conoscere i problemi della città e dei suoi abitanti (e anche di intervenire per cercare di rispondere ai bisogni dei più poveri, con le strutture Caritas e del volontariato, la raccolta di cibo e abiti, le mense e gli altri servizi).
Francesco è il Papa della lotta alla corruzione – e non a caso dal suo insediamento ha attuato varie riforme della curia romana, soprattutto del governo economico della chiesa – e della Misericordia, del giubileo straordinario low cost. E’ anche un pontefice ambientalista, che ha scritto lo scorso anno un’enciclica (la Laudato Si’) molto apprezzata.
Pensate se mandasse in giro i boyscout a fare le multe a chi sporca e alle auto in doppia fila o parcheggiate sui passaggi pedonali. O se aprisse conventi e istituti religiosi a senza dimora e senza casa. Con Francesco, Roma tornerebbe a essere una capitale mondiale diventando al tempo stesso una città a misura di persone, di bambini, donne e anziani.
Mi sa che non c’è ancora una petizione su Change per chiedere al Papa di scendere in campo Oltretevere: devo ricordarmi di lanciarla subito.