Come si trasformano i cittadini attivisti
Rabbia e delusione. La politica miete le sue vittime tra i cittadini da sempre più attenti e che ora rifiutano di concedere ancora fiducia. In questa lettera si parla di “trasformazione” e di “reazione”, rispetto al consumato uso dell’indifferenza e della malversazione. C’è del filo spinato tra partiti e cittadini, che spinge questi ultimi verso il M5S e le prossime elezioni saranno il banco di prova.
Riflettevo su una mia, chiamiamola, trasformazione. Ho sempre dichiarato di essere un cittadino apartitico e di essere stato un cittadino attivista (ora molto meno, anzi, quasi per niente) con soltanto un pò di senso civico. Ultimamente ho dichiarato però pubblicamente la mia simpatia per i ragazzi del M5S seppur con la consapevolezza e la tranquillità di non aver tradito nessuno perché non ritengo questo un partito bensì un movimento cittadino, ed è proprio la definizione di movimento che mi evita legami da tifoso con chi sta in trincea.
In seconda battuta, sono stati gran parte dei politici ad erigere una specie di filo spinato tra partiti e cittadinanza. Steccato che rimuovono soltanto in campagna elettorale per farsi delle foto carine baciando qualche nostro figlioletto, (se portatore di handicap pure meglio), per erigerlo ancora non appena eletti e proseguire con il loro: “Siamo noi che decidiamo per voi, sappiatelo, noi siamo noi, e voi non contate niente, sappiamo noi cosa vi serve”. Ma chi sono? Cosa penseranno di essere?
Infine, la pateticità di alcuni politici del Partito democratico, che nel loro partito un giorno sì e l’altro pure si ritrovano un arrestato o perlomeno un indagato per i motivi peggiori, quando hanno il coraggio di puntare il dito contro un movimento cittadino a cui è sfuggito un disonesto (che tra l’altro è stato immediatamente espulso).
La conclusione quindi è che la mia trasformazione non è altro che una reazione ad un’azione sbagliata. Sarebbe bene se questi signori iniziassero a dare qualche buon esempio. perché le chiacchiere ormai stanno a zero: non c’è più filo spinato che tenga.Rodolfo Carlos Warcok